12 Aprile 2021

Frode sui carburanti, scoperto l’asse Campania-Puglia

Aumento prezzi

Profitti per oltre 30 milioni di euro ogni anno: i clan dei Casalesi e dei Tarantini si arricchivano con frode sui carburanti

12 APRILE – L’inchiesta dell’antimafia di Potenza e Lecce ha portato in galera oltre 26 persone, 11 agli arresti domiciliari oltre a diversi divieti di dimora. E’ stato scoperto che diversi clan criminali, tra cui i Casalesi e i Tarantini, si arricchiva sul commercio illecito di carburanti. Definita dunque una miniera d’oro l’asse Campania-Puglia che ha caratterizzato per diverso tempo la frode. Come riporta ANSA, erano arrivati a circa 30 milioni di euro all’anno gli ingenti profitti dei due clan criminali sul traffico di carburanti.

Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ha tenuto una conferenza stampa a Potenza inerente all’inchiesta “La febbre dell’oro nero”. De Raho infatti ha dichiarato che oltre al solito mercato illecito inerente alle sostanze stupefacenti, i gruppi criminali si arricchiscono ormai anche attraverso benzina e gasolio. L’infiltrazione mafiosa all’interno della commercializzazione degli idrocarburi è diventata una significativa fonte di guadagno per i clan camorristici e mafiosi.

L’inchiesta sul traffico illegale di carburanti ha portato comunque all’individuazione e all’arresto di diversi individui, ventisei dei quali sono stati portati in carcere. Per altri invece, la procura ha predisposto gli arresti domiciliari.

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