6 Marzo 2021

Covid quando finirà, Science “Fra 10 o 20 anni se non apriamo”

foto di repertorio

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Secondo Science più il virus circolerà e prima supereremo la condizione critica che stiamo vivendo. Protette le categorie a rischio

Science, una delle riviste scientifiche americane più importanti al mondo si è espressa sulla situazione pandemica che , ormai da più di un anno, l’uomo è costretto a fronteggiare.

La rivista in questione, in seguito ad uno studio portato avanti da due scienziati, Jennie S. Lavine del Dipartimento di Biologia della Emory University, Atlanta (Usa) e Ottar N. Bjornstad del Dipartimento di Biologia e del Centro Dinamica delle malattie infettive dell’Università dello Stato della Pennsylvania,  basandosi sull’evoluzione degli altri coronavirus ha affermato fermamente che il Sars-Cov-2 è diventato così diffuso da esserci poche possibilità di eliminazione diretta. Gli esseri umani però convivono con tanti altri coronavirus endemici che causano più reinfezioni, ma generano un’immunità diffusa sufficiente a proteggere gli adulti da gravi malattie, avendone indebolito l’aggressività.

Quindi, secondo gli scienziati della ricerca, così come hanno dichiarato per Science,  più il virus circolerà velocemente e più in fretta sarà debellato. Se, però, continuiamo a limitarne la diffusione ci metteremo almeno 10 o 20 anni, per uscire dalla situazione. E’ necessario, tuttavia, usare tutte le difese, dalle cure diffuse ai vaccini per proteggere le categorie a rischio, come ad esempio anziani e persone con più malattie. Nello stesso tempo bisognerebbe eliminare qualsiasi forma di distanziamento sociale e di protezione per poterlo diffondere più possibile e ridurne l’aggressività, portandolo a manifestarsi come una normale influenza stagionale. Questo processo oltre ad abbassarne la virulenza ne ridurrebbe anche l’età di diffusione, interessando principalmente i bambini che hanno un sistema immunitario più forte.

I due scienziati sono arrivati a queste conclusioni seguendo l’evoluzione degli altri Coronavirus e si sono espressi così sulla rivista Science: “La nostra analisi dei dati immunologici ed epidemiologici sui coronavirus umani endemici (HCoV) mostra che l’immunità che blocca le infezioni diminuisce rapidamente ma che l’immunità che riduce la malattia è di lunga durata”. Per evitare che la situazione attuale duri qualche decennio occorrerebbe agire con strategie diverse, consapevoli che attualmente la reinfezione è possibile un anno dopo la prima infezione, anche se con sintomi più lievi”

Fonte: Affariitaliani.it

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