Perché si dice “Me pare Pascale passaguaje”? Ecco chi era

“Me pare Pascale passaguaje”, quante volte avete sentito pronunciare questa frase? Chi era Pascale passaguaje?

I proverbi napoletani ormai fanno parte della cosiddetta saggezza popolare che, in un modo o nell’altro, fortunatamente continua ad essere tramandata. Oggi scopriamo insieme il significato dell’espressione “Me pare Pascale passaguaje”!

È indubbiamente una delle frasi più usate dai napoletani ed è anche antichissima. Letteralmente sembra significare ben poco: “mi sembri Pasquale passaguai”. Chi era questo Pasquale?

Pasquale passaguai è la persona che si lamenta in continuazione, sfortunato all’ennesima potenza. È colui che spesso, però, con questo lamento continuo vuole indurre benevolenza o coprire una cattiva azione. Bisogna quindi saper riconoscere il vero sfortunato, quello che ha davvero la capacità di mettersi sempre nei guai e quello che invece finge.

Il Pasquale passaguai del modo di dire pare sia Pasquale Barilotto, un personaggio del teatro di Antonio Petito, grande drammaturgo italiano e attore di teatro. Pasquale Barilotto si presentava come una figura farsesca che si lamentava costantemente per le disgrazie che gli capitavano.

Altro sinonimo di vero sfortunato è colui che “Fa’ ‘o guaragno’ e Maria Vrienne“, ha la sfortuna quindi di Maria Di Brienne, la sventurata consorte di re Ladislao, ridotta alla miseria, dopo aver perso ogni titolo nobiliare. Fu imprigionata dalla cognata Giovanna II e fu poi liberata anni dopo dalla prigione del Castel dell’Ovo, perché malata.

Da questo momento quindi quando sentirete esclamare “Me pare Pascale passaguaje” saprete chi è e qual è il senso che si nasconde dietro questo celebre modo di dire!

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