Infermiera morta dopo il vaccino anti covid, l’autopsia: nessun legame
È stata eseguita l’autopsia sull’infermiera morta dopo 48 ore dal vaccino anti covid: «Nessuna correlazione con il decesso»
INFERMIERA MORTA – il decesso improvviso di Sonia Azevedo, infermiera portoghese, ha generato il panico e maggiore diffidenza nei confronti del vaccino anti covid. La donna, infatti, è morta 48 ore dopo aver fatto il vaccino anti covid della Pfizer.
Sul corpo della donna è stata eseguita l’autopsia per capire se le due cose potessero essere collegate. Il ministero della Giustizia portoghese ha reso noti i risultati dell’esame autoptico sul corpo dell’infermiera portoghese.
Come riportato da Open, che cita una nota del Ministero, apprendiamo che «i dati preliminari derivanti dall’autopsia medico-legale effettuata martedì 5 gennaio non mostrano alcuna correlazione tra la morte della donna e la somministrazione del vaccino anti-Covid».
Dunque, è stata confermata l’estraneità del decesso in relazione al vaccino anti covid. La notizia, infatti, era circolata soprattutto in ambienti complottisti e no-vax.
L’infermiera lavorava nel reparto di Pediatria dell’Istituto nazionale di oncologia, l’IPO, nella città di Porto, e si era vaccinata contro il coronavirus il giorno 30 dicembre. Dopo due giorni, il 1 gennaio, la morte improvvisa.
La donna dopo essersi vaccinata aveva anche postato sui social una foto dimostrativa con la didascalia “Vaccinata”. E’ morta a casa del compagno, lascia i suoi due figli.
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