Scampia, il clan Di Lauro è pronto a tornare
Dopo gli anni della faida di Scampia, i Di Lauro sono pronti a tornare sotto la guida di Marco
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L’immagine che abbiamo di Marco Di Lauro è quella di un ragazzino, eppure quella foto compare al secondo posto nell’elenco dei più pericolosi latitanti di mafia sul sito del Ministero degli Interni.
Di lui non si era mai sentito parlare, fino a quando il clan non entrò in “rotta”, ovvero fino all’arresto di suo padre Paolo e suo fratello Cosimo. E’ allora che, secondo gli atti giudiziari della Procura di Napoli, l’appena 23enne Marco Di Lauro, prende in mano le redini del clan.
Passano gli anni, si spegne la faida, ma di Marco nessuna traccia. Le Forze dell’Ordine sono lì ad un passo, ma lui, Marco, riesce a rimanere nascosto, celato agli occhi di tutti.
Su di lui si dice di tutto: “che esca vestito da donna, che nel suo covo si sia fatto costruire una palestra con attrezzi di ultima generazione”. Intanto i bliz delle Forze dell’Ordine si susseguono, lo cercano ad Arzano nelle Case Celesti, a Giuliano, a Secondigliano, nei pressi dell’abitazione paterna a Cupa dell’Arco. Ma nulla, il giovane Di Lauro non si trova.
Il clan Di Lauro, e Marco nello specifico, ha forti basi su cui fare affidamento. Soldi, armi, basi logistiche, fitta rete di amicizie. E’ grazie a queste basi che Marco, pezzo dopo pezzo e sempre celato agli occhi di chi lo cerca, sta riconquistando il “suo territorio”, Scampia. I Di Lauro stanno tornando. Cosi sostengono le fonti giudiziarie e le informative di polizia e carabinieri.
Non rimangono più fermi a guadare, ora vogliono agire, non solo grazie agli ultimi fatti di cronaca nera avvenuti tra Secondigliano e Scampia, ma anche grazie alla scarcerazione dei due fratelli Raffaele e Vincenzo. Per di più sono scomparsi i rivali storici, come gli scissionisti che facevano capo a quelli confluiti nel clan Abate-Abbinante, ma soprattutto gli arresti e i colpi inferti dalle Forze dell’Ordine al gruppo dei “girati”, i giovani della Vanilla-Grassi,ai quali i Di Lauro si sono avvicinati per ragioni di contingenza.
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