Muore in carcere un pentito di camorra, è suicidio?
Si è suicidato in carcere, nella sua cella, un ex membro del clan Lubrano, collaboratore di giustizia da 8 anni…o è quello che vogliono far credere?
Giuseppe Petroni si è ucciso nella sua cella, impiccandosi con una maglia. Petroni era appartenente al clan Lubrano, affiliato dei noti Casalesi, ed era un pentito di camorra da quasi dieci anni. Si tratta di suicidio in carcere, dicevamo, o forse no?
Secondo quanto riportato da La Voce della Nazione, l’uomo aveva richiesto di essere trasferito dal carcere in cui si trovava, a Sollicciano (FI). “Era nel braccio riservato ai collaboratori di giustizia, 8 con lui. Però aveva timore, aveva chiesto di essere trasferito: a Vasto, oppure alla Dogaia di Prato” ha dichiarato la sua compagna. Che ha aggiunto: “Credo che l’abbiano suicidato“.
La donna ha poi dichiarato che aveva già timore per la sua vita da quando, verso la fine dell’anno scorso, dalla sua casa lavoro a Modena si recò a Parma per una testimonianza. Lì incontrò un detenuto, che l’aveva intimorito. Petroni fu poi portato in carcere a gennaio, dove le sue condizioni fisiche peggiorarono qualche tempo dopo. Il pm ha disposto l’autopsia nei prossimi giorni, che potrebbe dare maggior luce sulla situazione.
In ogni caso, l’ennesimo “suicidio di una persona detenuta in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari” ha affermato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).
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