Coronavirus: torna l’incubo in Cina ma c’è un ceppo diverso
In Cina torna l’incubo coronavirus con la scoperta di più di 100 casi solo a Pechino ma il ceppo è diverso e non è cinese
Nuovi focolai di Coronavirus sono stati scoperti in Cina, in particolare a Pechino dove da ieri le scuole e i luoghi di aggregazione al coperto, sono stati ancora una volta chiusi.
Chiusi gli scali e annullati 7 voli su 10 in tutta la nazione e in particolare nella provincia dell’Hubei.
Restano aperte invece le fabbriche.
Ma a destare preoccupazione è la diversità del ceppo che sta infettando la popolazione.
Sebbene in altre regioni già da settimane si segnalano alcuni focolai, per quanto riguarda Pechino pare sia stato individuato il “paziente 0” che ha dato inizio a questa ondata, si tratta di un uomo di 52 anni soprannominato Tang nel distretto di Xicheng giovedì scorso.
L’uomo ha visitato un ospedale locale mercoledì per febbre ricorrente e ha dichiarato di non aver viaggiato fuori Pechino nelle ultime due settimane.
Il salmone come primo indiziato
Questa volta pare sia il salmone, il primo indiziato, o meglio il nuovo coronavirus è stato trovato sui taglieri per il salmone importato nel mercato all’ingrosso di Xinfadi di Pechino e dal momento della scoperta, molti mercati hanno smesso di vendere i prodotti di origine animale.
Non c’è però ancora una conferma in merito.
Ceppo diverso e “importato”
Zeng Guang, ricercatore presso il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha dichiarato domenica che il ceppo di coronavirus nell’ultimo focolaio è diverso da quelli riscontrati in Cina e i primi dati suggeriscono che si tratta di una varietà mutata dall’Europa.
Zeng ha sottolineato però che si tratta ancora di studi preliminari dunque bisogna essere ancora cauti sulle conferme dell’origine di questo ceppo.
L’analisi preliminare basata sul sequenziamento del genoma del nuovo coronavirus, ha mostrato che il virus è importato, ha affermato Yang Peng, esperto del Center for Disease Prevention and Control di Pechino.
I numeri del contagio
Più di 8.000 lavoratori e frequentatori del mercato di Xinfadi hanno ricevuto il test dell’acido nucleico sin dalle prime ore di domenica e sono stati inviati a punti di isolamento centralizzati per l’osservazione medica.
La città ha esaminato circa 200.000 persone che hanno visitato il mercato dal 30 maggio e ha chiesto loro di rimanere a casa per l’osservazione.
Torna l’incubo Lockdown?
Per ora pare scongiurato il ritorno al lockdown anche se gli esperti affermano che i casi aumenteranno nei prossimi giorni ma la scoperta tempestiva del contagio può essere stata fondamentale per scongiurare il peggio e tenere tutto sotto controllo.
Insomma Pechino non sarà come Wuhan.
Riapre l’ospedale di Xiaotangshan
L’ospedale di Xiaotangshan aperto nel 2003 per l’epidemia di SARS e specializzato in malattie infettive, ha avuto l’ultimo paziente malato di covid-19 a fine Aprile, poi è stato chiuso.
Nei prossimi giorni il centro sarà riaperto in via precauzionale.
fonte http://global.chinadaily.com.cn/
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