23 Aprile 2020

Coronavirus Campania, il 12% delle famiglie accusa difficoltà economiche

Si ringrazia i-com.it per la foto.

Coronavirus, in Campania le famiglie sono in difficoltà economica.

La diffusione del Coronavirus in Campania è stata contenuta bene. Tuttavia, il COVID-19 sta causando difficoltà economiche a varie famiglie campane

La situazione relativa al Coronavirus va studiata sotto 2 punti di vista: quello sanitario e quello economico. In Campania, la situazione sanitaria è incoraggiante. Qui infatti, i casi di COVID-19 registrati a partire da Aprile, sembrano costantemente in calo, o comunque in una fase di assestamento.

Discorso diverso invece per quanto riguarda la situazione economica delle famiglie campane, su cui il COVID-19 sta influendo molto. La Pandemia ha infatti costretto i cittadini a restare a casa, e quindi a non lavorare. In particolare, secondo uno studio del mUp Research e Norstat* ad aprile 2020, le famiglie della Campania con un calo di entrate sono oltre 903.000. Il 12,2% dei rispondenti, pari a più di 188.000 nuclei familiari, ha avuto un calo del proprio reddito mensile di oltre il 50%.

Ci sono poi alcune famiglie che purtroppo hanno accusato pesantemente la crisi economica. Per via del COVID-19 infatti, il 6,1% delle famiglie campane ha perso il 100% delle proprie entrate. Più di un rispondente su cinque, pari quindi al 22,6% dei nuclei familiari campani (19,4% a livello nazionale), si trova già oggi in una situazione di difficoltà economica.

Ma cosa sta facendo il Governo per aiutare queste famiglie in crisi per via del Coronavirus? Secondo i dati raccolti, in Campania l’8,7% hanno usufruito delle misure governative per loro prospettate. Quella più utilizzata è sicuramente il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva. La ricerca ha infine chiarito quali fossero gli interventi maggiormente utili per i cittadini.

Il 47,8% degli intervistati campani ritiene fondamentale sia il divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione che il bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva, seguito dall’obbligo di implementare la didattica a distanza (29,6% contro una media nazionale del 24,4%) e dal fondo di garanzia per i prestiti alle imprese (23,5% contro una media del 47,5% a livello nazionale).

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