Coronavirus, contagio al Monaldi: infettati 6 tra sanitari e parasanitari
Coronavirus, contagiato personale medico ed infermieristico al Monaldi, a Napoli. Reparto immediatamente sanificato e chiuso
Il coronavirus continua a contagiare, in media, oltre 2000 persone al giorno.
Un numero ancora elevato, quello dei nuovi contagi giornalieri, ma comunque contenuto, grazie alle misure restrittive emanate dal Governo su consiglio del Comitato Tecnico Scientifico.
E, se non è ancora chiaro quando sarà possibile dare inizio alla Fase2, con la riapertura lenta e graduale delle attività, le Istituzioni raccomandano l’osservazione scrupolosa e rigorosa del DPCM governativo.
A pagare un prezzo altissimo, oltre agli anziani, sono soprattutto i sanitari ed i parasanitari, impegnati quotidianamente in prima linea nella lotta al coronavirus.
Sono oltre 110 i decessi tra i medici e circa 30 quelli tra gli infermieri.
Personale che lavora duramente, a stretto contatto con il covid-19.
Anche al Monaldi si è registrato un numero piuttosto elevato di contagi, nelle ultime giornate.
Si tratta di un primario, di 4 infermieri e un addetto alle pulizie.
Il contagio, stando alle dichiarazioni del Direttore Generale Maurizio Di Mauro, è avvenuto in seguito al ricovero di un paziente affetto da coronavirus in Medicina Interna.
Il paziente era giunto in ospedale per altri problemi, ma, sottoposto a tampone come da prassi, era risultato negativo al test per il covid-19.
Prontamente ricoverato, il paziente ha cominciato poco dopo a manifestare alcuni sintomi riconducibili all’infezione da coronavirus. Il terzo tampone, cui è stato sottoposto, è risultato positivo.
Il reparto è stato prontamente chiuso e immediatamente sanificato, il personale è stato immediatamente sottoposto ai test rapidi e messo in quarantena.
Il contagio è avvenuto nonostante l’utilizzo dei DPI, che sono in dotazione al nosocomio e che vengono utilizzati a prescindere dai pazienti trattati.
Il Direttore dell’Ospedale dichiara: “Stiamo verificando che il contagio non abbia colpito anche altre persone. Speriamo che la catena di trasmissione del virus si sia interrotta. Si tratta dei rischi del nostro lavoro: non si può esimersi dall’elargire cure ai pazienti con patologie diverse“.
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