21 Settembre 2015

#accaddeoggi – Il 21 settembre del 19 a.C muore il poeta Virgilio

#accaddeoggi – Il 21 settembre del 19 a.C moriva Virgilio, il poeta romano che amava Napoli, la città in cui scrisse le sue opere più famose

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Publio Virgilio Marone, nato a Mantova e morto a Brindisi, vive gran parte della sua esistenza nella città di Napoli. All’inizio della propria formazione oratoria, scelse la città partenopea per intraprendere i suoi studi filosofici. Tra il 42 e il 39 a.C, Virgilio compose proprio a Napoli le Bucoliche, una raccolta di dieci componimenti che lo porta al successo. Entrato in contatto con Mecenate, partecipò attivamente al suo circolo: il vate frequentava le tenute terriere che il consigliere possedeva in Campania, nei pressi di Atella. Tra il 37 ed il 30 a.C, Virgilio, sempre a Napoli, compone le Georgiche, poema didascalico sul lavoro dei campi, sull’arboricoltura, sull’allevamento e sull’apicoltura come metafora di un’ideale società umana.

La fama del poeta dopo la sua morte fu talmente grande da essere considerato una vera e propria divinità per il popolo napoletano, che vide in Virgilio il suo secondo patrono e spirito protettore di Napoli. Egli divenne in particolare un simbolo dell’identità e della libertà politica della città: fu per questo che nel XII secolo i conquistatori normanni, col consenso interessato della Chiesa di Roma, acconsentirono ad un filosofo inglese di nome Ludowicus di profanare il sepolcro di Virgilio con lo scopo di rimuovere ed asportare il vaso con le sue ossa, al fine di indebolire e sottomettere Napoli al potere normanno distruggendo l’oggetto di culto che era la base simbolica della sua autonomia. I resti di Virgilio furono salvati dalla popolazione che li trasferì all’interno di Castel dell’Ovo, ma in seguito vennero qui sotterrati e nascosti per sempre ad opera dei Normanni. Da allora i napoletani ritennero che il potere protettivo del Poeta verso la città fosse vanificato.

Il ricordo di Virgilio però, soprattutto nel popolo napoletano, rimase sempre vivo: secondo leggende medioevali, il grande poeta avrebbe potuto beneficare in molti modi la città di Napoli in cui tanto amava risiedere. I suoi biografi medioevali infatti ci narrano che fu Virgilio a consigliare all’imperatore Augusto di costruire un acquedotto che servisse a città come Nola, Avella, Pozzuoli e Baia.

Tomba di Virgilio, Parco Vergiliano a Piedigrotta (Napoli) Foto: wikipedia

Inoltre avrebbe esortato l’imperatore a creare per Napoli una rete di pozzi e fontane per l’approvvigionamento idrico, un sistema fognario di cloache e complessi termali terapeutici a Baia e Pozzuoli, per cui fu anche necessario scavare un grandioso traforo nella collina di Posillipo, l’odierna “Grotta di Posillipo”, nota per tale motivo come “Grotta di Virgilio”.

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