Whirlpool Napoli: il vescovo Battaglia si rivolge a politica e imprese
Whirlpool Napoli: il vescovo della città Domenico Battaglia scrive una lettera indirizzata direttamente a politici e imprese
Whirlpool Napoli: interviene il vescovo Domenico Battaglia.
Nelle scorse giornate i lavoratori e le lavoratrici della sede di via Argine della multinazionale statunitense hanno ricevuto le prime lettere di licenziamento.
Sulla difficile questione, nelle ultime ore, è intervenuto il vescovo Mimmo Battaglia che si è rivolto direttamente alle istituzioni e alle imprese chiedendo loro di fornire, nel minor tempo possibile, risposte adeguate a tutte le famiglie che stanno vivendo enorme disagio.
In particolare, Don Battaglia richiede l’attuazione di un tavolo permanente in cui sono presenti enti pubblici, privati, sindacati e tutto il mondo dell’imprenditoria affinché si costruiscano soluzioni adeguate per la città di Napoli. Solo assicurando coinvolgimento nella programmazione dei fondi strutturali si può attenuare la tensione delle famiglie che si sono viste recapitare lettere di licenziamento negli ultimi giorni.
“A quanti sono impegnati come senatori e deputati a rappresentare questa porzione di Sud, a quanti rappresentano istituzionalmente e politicamente il nostro territorio, a quanti hanno possibilità di intervenire per avere risposte adeguate, diciamo che è questo il tempo. Non è più solo il tempo delle proposte, ma il tempo delle risposte. Ogni risposta procrastinata rischia di essere una risposta fuori tempo. Siamo fiduciosi che questa disponibilità del Governo a farsi carico della continuità lavorativa degli ex-lavoratori di Whirlpool sia un segno di speranza. Ma, affinché non sia l’ennesimo rinvio, la Chiesa di Napoli chiede di favorire un tavolo permanente attorno al quale possano afferire il mondo dell’imprenditoria, quello della cooperazione, i sindacati e gli enti pubblici e privati per costruire risposte progettuali, organiche e strutturali, nella piena disponibilità a fare la propria parte per la città metropolitana di Napoli. In tal modo, assicurando maggior coinvolgimento nella programmazione dei fondi strutturali, potremo diminuire la tensione sociale per quelle famiglie che si son viste recapitare le lettere di licenziamento”. (NapoliToday)
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