Whirlpool a Napoli, l’azienda annuncia la fine delle attività
Questa mattina l’azienda Whirlpool ha annunciato la chiusura dello stabilimento presente sul territorio napoletano
Questa mattina, l’azienda Whirlpool ha annunciato la chiusura dello stabilimento presente sul territorio napoletano. Purtroppo, infatti, le contrattazioni portate avanti direttamente dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non hanno portato al salvataggio dello stabilimento partenopeo.
Questa la nota dell’azienda americana in merito all’accaduto: “Whirlpool Emea prende atto, con grande rammarico, della mancata disponibilità, da parte del Governo, a discutere il progetto di riconversione del sito. Tale progetto, come più volte sottolineato, rappresenterebbe l’unica soluzione in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento di Napoli. Quindi, l’azienda, come comunicato durante la riunione a Palazzo Chigi, si trova costretta a procedere alla cessazione dell’attività produttiva, con decorrenza 1 novembre 2019“.
E ancora: “Nonostante ingenti investimenti realizzati negli ultimi anni, lo stabilimento di Napoli non è più sostenibile per via di una crisi strutturale. Il sito opera, infatti, al di sotto del 30% della capacità di produzione a causa del drastico declino della domanda di lavatrici di alta gamma a livello internazionale. La disponibilità confermata oggi dal Governo e quella inclusa nel decreto per la risoluzione delle crisi aziendali sono misure non risolutive e che non possono incidere né sulla profittabilità del sito di Napoli nel lungo periodo, né sulla competitività di Whirlpool nella regione EMEA”.
In merito a questa tragica vicenda, ha voluto dire la sua anche Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia: “L’ennesimo vertice fallito stamane sullo stabilimento Whirlpool di Napoli racconta purtroppo due cose: primo, l’azione dell’accoppiata Conte-Di Maio nel precedente governo non godeva di alcuna credibilità, tanto da promuovere accordi che l’azienda si sente oggi in diritto di non rispettare, peraltro senza che l’esecutivo stesso per mesi monitorasse la situazione; secondo, la totale incapacità del governo Conte-bis di offrire agli investitori condizioni adeguate per un rilancio della loro presenza nel Mezzogiorno d’Italia, a cominciare proprio dalla manovra finanziaria che si accinge ad approvare”.
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