Villaricca, corruzione e false residenze nel comune: trapelati i dettagli
Rivelati i nomi degli indagati del sistema illecito e il modus operandi per ottenere le attestazioni fasulle
VILLARICCA CORRUZIONE FALSE RESIDENZE – Lo scandalo avvenuto nel comune di Villaricca si arricchisce di importanti particolari. Rivelati i nomi degli indagati e il modus operandi per avere le documentazioni fasulle.
La Polizia Metropolitana del Gruppo Tecnico Operativo di Napoli ha infatti fermato un giro di corruzione false residente per far ottenere la cittadinanza italiana a coloro che non ne avevano diritto. Fermate 6 persone – di cui due brasiliani – con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso in atto pubblico.
Le misure cautelari e i nomi degli indagati
Disposte in particolare due misure di custodia cautelare nei confronti di Silmara Fabotti e di Flavio Alan Yogui. Si trattano dei due brasiliani che facevano da intermediari nel recepimento delle richieste per ottenere la residenza e la concessione della cittadinanza italiana.
Applicate anche 4 misure di arresti domiciliari nei confronti dei dipendenti del comune. Si trattano dell’Ufficiale di Stato Civile Antonio Opera, dell’agente della polizia Municipale Antonio Amato e di Alessio De Rosa e Alessandro Di Vivo, rispettivamente funzionario e di dipendente dell’ufficio Anagrafe.
Corruzione e false residenze a Villaricca: l’inizio delle indagini
Le indagini svolte dai Carabinieri, fatte da intercettazioni e pedinamenti, hanno constatato il sistema di corruzione all’interno del comune stesso.
Alcuni dipendenti dell’Ufficio Anagrafe e di Stato Civile, insieme ai due intermediari, raccoglievano le richieste di residenza di concessione della cittadinanza italiana di soggetti brasiliani. Il sistema prevedeva l’alterazione delle carte, alterando di conseguenza il regolare svolgimento previsto dalla legge. In questo modo risultavano residenti i cittadini brasiliani che però non vivevano effettivamente nel comune. Il sistema permetteva di avanzare istanze per la cittadinanza italiana.
Lo schema dell’organizzazione illecita
L’organizzazione criminale era diretta da due brasiliani, Fabotti e Yogui. Questi possedevano quattro immobili dove i cittadini brasiliani che avevano richiesto la cittadinanza italiana risultavano falsamente di volta in volta residenti. Specificato anche il “tariffario”: 40 euro in più per ogni pratica falsa e prestazioni sessuali dalle donne che richiedevano gli atti falsi.
Gli atti, successivamente, venivano falsificati dai dipendenti comunali – attestando false presenze e falsi certificati di residenza – in cambio di soldi e regali.
Molti hanno usufruito del servizio illecito, soprattutto personaggi noti e di spicco, quali imprenditori, calciatori, presentatori di programmi televisivi brasiliani. Questi risultavano residenti a Villarica, ma si trovavano invece all’estero.
Dalle indagini, inoltre, è emerso che Silmara Fabotti, domiciliata presso uno dei quattro alloggi, risulta aver chiesto e poi ottenuto l’inserimento nel proprio stato di famiglia di 13 cittadini brasiliani. Dopo pochi mesi dalla concessione della cittadinanza italiana e la conseguente iscrizione all’AIRE, 46 di loro su 74 sono emigrati in altri Paesi: uno in Australia, 16 in Brasile, 15 in Gran Bretagna, 3 negli USA, uno negli Emirati arabi, 3 in Svizzera, 2 in Portogallo, uno in Spagna e 4 in Repubblica d’Irlanda.
Fonti: Il Meridiano News e Internapoli.it
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