Vaccino Obbligatorio, ecco dove in Europa le restrizioni aumentano
Europa: la tendenza dei paesi del vecchio continente è quella di introdurre il vaccino obbligatorio. Ecco dove e quando
Nonostante l’arrivo dei vaccini, il Covid non è stato ancora sconfitto: nelle ultime settimane, soprattutto in alcuni paesi, è arrivata la cosiddetta quarta ondata. Migliaia di persone sono ancora in pericolo, e per questo i governi di diversi paesi in Europa corrono ai ripari e iniziano a pensare che sia necessario introdurre il vaccino obbligatorio. Questo perché, se in Italia la percentuale di vaccinati raggiunta è molto alta, non si può dire lo stesso di altri Stati.
Austria
In primis l’Austria, dove solo poco più del 50% dei cittadini ha ricevuto il vaccino: nelle ultime settimane, si contano più di 10.000 contagi giornalieri. Per questo motivo, come riporta AGI, dal 22 novembre nel paese si introdurrà un nuovo lockdown generale. Avrà la durata di massimo 20 giorni e coinvolgerà tutti, comprese le persone vaccinate: questo, probabilmente, anche per far capire ai non vaccinati che l’unica alternativa al vaccino per contrastare l’impennata di contagi è il lockdown.
A febbraio, però, se la situazione continuerà ad essere questa, dovrebbe anche scattare il vaccino obbligatorio. Ne ha parlato proprio il cancelliere Alexander Schallenberg durante una conferenza stampa in cui ha illustrato tutte le misure che verranno adottate. “Per non provocare un’altra ondata bisogna vaccinare, vaccinare e vaccinare” ha dichiarato. Poi ha attaccato i no vax, definendo la loro opposizione “un attacco al sistema sanitario”.
Vaccino obbligatorio nel resto d’Europa
Il governo austriaco è il primo ad averne parlato esplicitamente, ma in diversi paesi d’Europa si discutono misure che si avvicinano in qualche modo al vaccino obbligatorio. Ecco il quadro degli altri Stati.
Secondo quanto riporta SkyTg24, anche la vicina Germania inizia a valutare quest’ipotesi. Questo perché il paese teutonico sta affrontando una quarta ondata davvero pesante. La linea generale del governo non è quella di introdurre il vaccino obbligatorio, ma il leader della Csu, Markus Soeder, ha dichiarato: “Credo che alla fine non si potrà eludere l’obbligo di vaccinazione generale. Altrimenti non usciremo mai da questa spirale infinita dell’orribile coronavirus“.
Qualunque sia la decisione in merito, in Germania comunque aumentano le restrizioni per i non vaccinati: dal 18 novembre il parlamento tedesco ha introdotto un pass per accedere al lavoro e ai mezzi di trasporto e anche l’obbligo vaccinale per alcune categorie di sanitari.
La Slovacchia, invece, ha introdotto un lockdown parziale, e cioè solo per i non vaccinati, che entrerà in vigore lunedì. Questa misura dovrebbe durare tre settimane, durante le quali solo chi si è vaccinato o ha avuto il Covid negli ultimi sei mesi potrà pranzare o cenare nei ristoranti, entrare nei centri commerciali, negozi di beni non essenziali, fare attività sportive nelle palestre o assistere a eventi pubblici.
Insomma, l’ipotesi del vaccino obbligatorio in Europa sembra sempre più vicina. Ce ne sarà bisogno? Vedremo in questi mesi.
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