È un Napoli ribaldo…4-1 alla Lazio all’Olimpico
Un Napoli ribaldo maramaldeggia all’Olimpico, superando la Lazio per quattro reti a uno. Gli azzurri partono bene, ma è De Vrij a sbloccare la gara alla mezz’ora. Poi, nel secondo tempo, arrivano i colpi del K.O., tutto in sei minuti.
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È un Napoli ribaldo quello che mette K.O. la Lazio in una bella serata di fine estate all’Olimpico.
Gli azzurri sono chiamati alla vera prova del nove dopo la sconfitta in Champions, vista la poca attendibilità della sfida di domenica col Benevento.
La Lazio, dal canto suo, vuol proseguire nel suo buon momento, sfruttando, in particolare, l’ottimo stato di forma del suo centravanti, Ciro Immobile.
Napoli in campo con il solito 4-3-3, con la sorpresa Maggio che rileva Hysaj. Quanto alla Lazio, Inzaghi conferma il 3-5-2 con Immobile in avanti supportato da Luis Alberto.
Primo Tempo
Il Napoli non parte benissimo all’Olimpico, complice soprattutto un Reina non in serata.
Gia al 15′ il portierone spagnolo esce su Immobile lanciato in profondità. L’attaccante napoletano cade sull’intervento di Pepe, si teme il rigore, ma Damato giudica bene l’azione. Non c’è penalty.
Cinque minuti dopo, al 20′, mentre i tifosi fascisti della Lazio sperano in un’eruzione del Vesuvio che lavi col fuoco la città di Napoli, Bastos accusa un problema muscolare.
Inzaghi è costretto ad abbassare Basta fra i centrali e ad inserire Marusic. Sembrerebbe una scelta destinata a mettere in difficoltà a Lazio, soprattutto sugli esterni, visto che l’attaccante jugoslavo non pare avere velocità sufficiente per marcare Insigne.
Invece, è proprio il Napoli ad accusare difficoltà, complice ancora un Reina non perfetto, che non riesce a bloccare un tiro debole di De Vrij.
Cinque minuti dopo, altro grosso rischio per il Napoli, con Pepe che lascia la porta per involarsi contro Immobile, ai limiti del fuorigioco: l’attaccante laziale cade e si teme il rosso per Reina.
Damato, tuttavia, lo grazia, e il Napoli prova allora a riorganizzarsi.
Il pari rischia di arrivare dopo qualche minuto, con un ottimo Callejon che però la mette di poco al lato.
Secondo Tempo
Negli spogliatoi Sarri scuote il Napoli: a sentire il mister toscano a fine gara, forte era la convinzione dei suoi ragazzi di poterla raddrizzare.
Ad inizio ripresa, l’autore del gol si fa male e Inzaghi arretra Murgia insieme a Lucas Leiva.
Il tecnico della Lazio, a fine gara, sosterrà che l’infortunio abbia cambiato la gara, ma la verità è che a cambiare le sorti di questo Lazio-Napoli è stata invece la squadra azzurra.
Al 52′ il ribaldo Koulibaly pareggia i conti sugli sviluppi di un calcio d’angolo e colossale dormita della difesa laziale. Tre minuti dopo, con i romani che ancora accusano il colpo, Callejon realizza il gol del 2-1 mettendo in porta un magnifico assist di Hamsik, lanciato in profondità.
Il gol strozza nella gola dei laziali il coro razzista contro Napoli, con somma gioia dei tifosi azzurri, per i quali la serata di grande gioia è appena iniziata.
Al 59′ Mertens si inventa Maradona con un eurogol che ricorda quello del 1984 di Dieguito, deviando in porta una palla toltagli dal piede da Strahoska senza neanche guardare.
L’Olimpico si spegne, e il Napoli ribaldo deve solo amministrare.
C’è tempo anche per gli ingressi di Rog e Zielinski, mentre la Lazio perde pure Basta: il risultato, comunque, non cambia, ed anzi il Napoli può godere anche di un rigore procurato da Zielinski spinto al suolo da Leiva al ’90.
Un gigantesco Jorginho realizza e il 4-1 è fissato: Napoli a punteggio pieno con la Juventus, con cinque vittorie consecutive.
Spogliatoi
Sarri che a fine gara confessa di essersi emozionato nel vedere il gol di Mertens, ma non vuole parlare di scudetto.
Dal canto suo, Inzaghi se la prende, come detto, con gli infortuni, ma le statistiche della gara sono chiare: Napoli superiore.
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