26 Luglio 2022

Un libro per l’estate – Paolo Borsellino Essendo Stato

Un diario immaginario della vita di Paolo Borsellino che tende non solo a parlare della funzione che aveva avuto Paolo Borsellino nella sua vita ma anche del significato simbolico

Paolo Borsellino

A Paolo Borsellino piaceva citare, dal Giulio Cesare di Shakespeare, la frase secondo cui “è bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”

“Un libro per l’estate” da leggere all’ombra di un albero, nei parchi cittadini o su una rilassante spiaggia, durante le pause del fine settimana. La nostra rubrica continua a ricercare per voi un libro da leggere nei momenti di relax estivo, per arricchirsi e ricaricarsi di contenuti e sentimenti.

“Paolo Borsellino – Essendo Stato” di Ruggero Cappuccio ed. Feltrinelli è il libro che vi consigliamo questa settimana; un lavoro di ricostruzione anche immaginaria degli ultimi momenti di Paolo Borsellino.

Trent’anni fa e precisamente Il 19 luglio del 1992 Paolo Borsellino e la sua scorta furono uccisi dalla mafia, 57 giorni dopo la strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.

“Un diario immaginario della vita di Paolo Borsellino” – dice Ruggero Cappuccio – “che tende non solo a parlare della funzione che aveva avuto Paolo Borsellino nella sua vita ma anche del significato simbolico” significato che la figura di Borsellino lascia agli italiani e a chi vuole cogliere il simbolo che il magistrato rappresenta. 

Tattandosi di una ricostruzione intima, quella di Cappuccio, molto delicata era fondamentale che la famiglia di Borsellino fosse allineata e partecipante a questo atto d’amore dello scrittore. Un atto che era nato in maniera spontanea. “È un lavoro singolare, “Essendo Stato“, perché collocato sulla linea di confine tra la vita e la morte. Siamo in via D’Amelio forse nell’ultimo secondo di vita del magistrato forse nel secondo successivo alla sua morte…” – prosegue Cappuccio.

In Paolo Borsellino Essendo Stato“, Ruggero Cappuccio si concentra sull’ultimo secondo di vita del magistrato palermitano. In questo infuocato residuo di tempo, Borsellino dubita di essere ancora vivo e suppone di essere già morto. Rivive così la sua esistenza dall’angolazione del trapasso raggiungendo una lancinante lucidità: l’amore per la sua terra, per la moglie, la madre, i figli, insieme alla lotta contro la mafia e lo Stato deviato sono sottoposti a un luminoso processo interiore che libera parole di straordinaria energia umana e civile.

“Borsellino è importante nella vita degli italiani perché non è soltanto uomo di funzione ma uomo di significato ovvero un uomo che possiede un immenso significato.” 


La nascita del testo fu accompagnata dall’entusiasmo di Agnese Borsellino, che nel 2004 dichiarò pubblicamente come nelle parole di Cappuccio si concretizzasse la resurrezione spirituale di suo marito.
“Essendo Stato”  diventa così una messinscena che da quindici anni attraversa i più prestigiosi teatri italiani. La scrittura di Cappuccio viene richiesta da gruppi di magistrati di Milano, Trieste, Salerno e recitata in numerose letture pubbliche. Nel 2016Essendo Stato è andato in onda su Rai Uno e Rai Storia in forma di docu-film per l’interpretazione e la regia dello stesso Cappuccio.

Il testo è arricchito dalla deposizione che Borsellino fornì dinanzi al Consiglio superiore della magistratura il 31 luglio 1988. In quell’occasione il giudice era stato convocato con la minaccia di provvedimenti disciplinari per le dichiarazioni pubbliche da lui rilasciate in relazione all’inefficacia dell’azione di contrasto che lo Stato avrebbe dovuto svolgere contro la mafia.
Secretata per ventiquattro anni, l’autorizzazione a rendere pubblica l’audizione viene finalmente concessa su richiesta di Cappuccio: gli italiani potranno così leggere le parole che Borsellino pronunciò in un’atmosfera tesissima, parlando per quattro ore della solitudine del suo lavoro, dell’immobilismo e dell’ostruzionismo che lo accerchiarono.

 “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare quello che non ci piace, per poterlo cambiare.” Paolo Borsellino

Paolo Borsellino ebbe una particolare attenzione per i giovani, ai quali ha lasciato in eredità le sue riflessioni. “Quando i giovani le negheranno il consenso, la mafia finirà”, diceva, perché la mafia si combatte nelle aule giudiziarie ma anche in quelle scolastiche.

Ruggero Cappuccio (Torre Del Greco, 1964) è scrittore, drammaturgo e regista di teatro. Ricordiamo: Delirio Marginale (premio Idi 1993) e Il sorriso di San Giovanni (premio Ubu novità italiana 1997). Ha lavorato con Luca Ronconi, Riccardo Muti, Rimas Tuminas e Jan Fabre. Con La notte dei due silenzi è stato finalista al premio Strega 2008. Gli altri suoi romanzi sono Fuoco su Napoli (Feltrinelli, 2010; premio Napoli 2011) e La prima luce di Neruda (Feltrinelli, 2016). Inoltre ha pubblicato Paolo Borsellino. Essendo Stato (Feltrinelli, 2019).

“Paolo Borsellino Essendo Stato” di Ruggero Cappuccio

Ed. Feltrinelli anno 2019 pag. 136

Illustratore: Mimmo Paladino

Illustratore: Lia Pasqualino