Udinese battuta e agganciato il treno della vetta
Udinese sconfitta di misura al San Paolo, partite come questa, in tempi non sospetti, le avremmo perse
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Succedeva sempre. Quando il Napoli era chiamato al salto di qualità, sistematicamente falliva l’impresa. Quella di ieri era una partita difficile, perché era un turno apparentemente favorevole, ma che si era maledettamente complicato, con l’Inter e la Roma che avevano vinto, rispettivamente, contro Torino e Lazio, e perché veniva alla fine di una lunga serie d’impegni.
Il Napoli, per la prima volta quest’anno, è apparso stanco, non si è vista la consueta lucidità sotto porta, la compattezza di squadra, i soliti raddoppi sulle fasce laterali, eppure ha vinto. Queste sono le partite che solo le grandi squadre sono in grado di vincere, che finiscono con l’essere sintomatiche di annate importanti. Ci si chiede adesso se questa squadra dipenda da Higuaìn. La risposta è si, e, soprattutto, perché no?
Quando compri un giocatore da quaranta milioni è normale che ci si affidi a lui in partite come questa. Quando una squadra gioca bene è facile per tutti fare bella figura, ma è nelle partite in in cui si è stanchi, o sfortunati, in cui tutto sembra andare storto che ci si aggrappa al guizzo del campione. Vale per il Barcellona, per il Real, perché non dovrebbe essere così per il Napoli? Per fortuna il Pipita, quest’anno, non ha mai deluso. Non a caso è il capocannoniere del torneo. Contro l’Udinese ha segnato un goal difficilissimo, era defilato, marcato, con il piede non suo. Eppure è stato in grado di mettere il pallone nell’unico spicchio di porta in cui il portiere avversario non poteva arrivare. L’argentino è un fuoriclasse, raramente, nella sua storia, il Napoli ha potuto contare su un centravanti di questa portata.
Importante, però, in questo difficile pomeriggio, è sottolineare che il Napoli di Sarri, non ha preso goal. L’Udinese è riuscita a crearsi degli spazi, ma non ha mai tirato in porta. L’unica volta che si è resa pericolosa è stato su calcio d’angolo, un colpo di testa insidiosissimo di Widmer, che Reina è stato bravissimo a spedire oltre la traversa. Koulibaly, Albiol e Reina si sono resi protagonisti, ancora una volta, di una prova egregia. Peccato che il senegalese abbia rimediato l’ennesima ammonizione ingenua, fallo di mano su calcio d’angolo a favore, a Verona non ci sarà.
Per il resto lui e Albiol hanno vinto tutti i duelli nella propria metà campo, lasciando agli avversari soltanto tanta frustrazione. Questo campionato dimostra che sarà difficile fino alla fine, il margine di errore si fa sempre più ridotto e avere una difesa così solida è la base per pianificare le grandi imprese calcistiche. Del resto è questo il vero miracolo operato da Maurizio Sarri.
Adesso, archiviato il capitolo Udinese, arriva la sosta, una pausa di cui si gioveranno solo le compagini più piccole, le grandi saranno decimate dalle nazionali. Al ritorno il Napoli sarà ospite del Verona, un altro gradino verso la vetta, un gradino che non sarà affatto facile da superare.
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