Ucciso un 31enne: spunta la pista passionale
Nuovi elementi emergono dalle indagini sull’omicidio del 31enne Alessandro Napolitano. Probabile il movente passionale
Era stato ucciso giovedì scorso nella propria auto a Miano, in Via Cupa Capodichino, il 31enne Alessandro Napolitano. Un’esecuzione violenta, avvenuta sotto casa della madre della vittima, di solito riservata agli obiettivi di camorra. Le indagini della Polizia di Stato, infatti, erano subito andate nella direzione dell’omicidio in contesto di criminalità organizzata. Ma stando a quanto emerge nelle ultime ore potrebbe esserci un movente passionale.
Da qualche mese, infatti, il 31enne si era separato dalla moglie ed aveva abbandonato l’appartamento che con lei condivideva. Motivo per cui negli ultimi tempi, almeno in via temporanea, si era trasferito a casa della madre. Alcune testimonianze emerse nelle ultime ore parlano di alcuni accesi litigi avuti da Napolitano con alcune persone pericolose della zona. I motivi dei litigi, dunque, potrebbero dare una svolta definitiva al caso.
Sono due, infatti, le piste percorse in questo senso. Innanzitutto, il classico “sgarro” nei confronti di persone affiliate ai clan locali, conosciuti col nome di Alleanza di Secondigliano. In secondo luogo, è possibile che i diverbi dei giorni precedenti si siano innescati a causa della frequentazione del 31enne con una ragazza del posto.
Gli investigatori della Polizia di Stato, sin dall’inizio delle indagini non hanno escluso nessuna pista. Tra le ipotesi iniziali, infatti, vi era quella dello scambio di persona. Tuttavia, non ci sono prove né elementi concreti che portino in questa strada.
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