Terrorismo a Napoli: aumentati i controlli
Terrorismo a Napoli: alto sistema di protezione messo in atto dopo le minacce dell’Isis all’Italia. Ma la paura sussiste ed è tanta
Il terrorismo torna a far parlare di sè e questa volta lo fa a Napoli. L’ordine di attaccare era arrivato via social network, ma la prevenzione antiterrorismo ha funzionato anche stavolta. Un gambiano di 21 anni, Alagie Touray è stato fermato il 20 aprile all’uscita della moschea di Licola, in provincia di Napoli, dopo che sul social “Telegram” era stato individuato un video nel quale il giovane giurava fedeltà all’Isis: il progetto era quello di gettarsi sulla folla con un veicolo. L’uomo viveva a Pozzuoli da circa un anno e aveva chiesto asilo politico, ma la pratica per la concessione era ancora in corso di valutazione. Il fermo è stato convalidato il 24 quando il gip ne ha ordinato l’arresto con l’accusa di partecipazione ad associazione terroristica denominata “Islamic State o Daesh”.
Da questo momento in poi, Napoli rinforza le sue difese antiterroristiche in ogni angolo della città. Proprio nel weekend in cui Napoli è piena di turisti a causa del ponte del 25 Aprile e 1 Maggio, la paura si fa largo tra la gente. Lì, quindi, dove ci sono persone allegre, con l’intento di fare una passeggiata in Via Toledo o di abbronzarsi in Via Partenope, si è circondati da pattuglie che stanno sorvegliando costantemente la nostra bella città.
Ma si sa, i napoletani sanno sdrammatizzare con poco. Tuttavia, è difficile rimanere a lungo preoccupati con il calore che circonda Napoli e con i meravigliosi panorami che la fanno da sfondo. Certo la paura sussiste, anche perché il napoletano è una base di potenziali terroristi e questo i cittadini lo sanno bene. Il rischio c’è ma non possiamo dire che non ci siano anche altrettante difese pronte a proteggere h24 la nostra città, come abbiamo già dimostrato molte altre volte.
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