Terremoto Campi Flegrei: altre due scosse nella notte, siamo a 5000
Terremoto Campi Flegrei: due nuove scosse nella notte.
Terremoto Campi Flegrei – Continua imperterrito lo sciame sismico in atto ormai da diverse settimane nella zona vulcanica dell’area ovest della Città di Metropolitana.
Infatti altre due scosse si sono verificate questa notte, mentre una terza scossa è stata registrata questa mattina presto.
Terremoto Campi Flegrei, le ultime scosse di terremoto:
Le due scosse che si sono verificate questa notte sono state registrate dalla strumentazione dell’Osservatorio Vesuviano dell”Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Secondo il portale dell’INGV le due scosse si sono verificate alle 3.15 e alle 3.18 di questa notte con un intensità di magnitudo 2.1 e 1.4 e ad una profondità di 4 e 1 km.
L’evento tellurico è stato nettamente avvertito dalla popolazione nonostante l’ora tarda generando nuovamente paura e sconcerto per gli abitanti dei Campi Flegrei in special modo quelli di Pozzuoli ed Agnano, le due zone più vicine all’epicentro della Solfatara.
Con le ultime scosse siamo a circa 5000 terremoti dall’inizio dell’anno: segno di una attività continua come se non si vedeva dagli anni 70 e 80.
Terremoto Campi Flegrei: rischio di eruzione vulcanica basso
Giovanni Macedonio, geofisico dell’Osservatorio vesuviano dell’Ingv, spiega che i Campi Flegrei sono interessati dal bradisismo, ovvero di un lento e periodico movimento del suolo, che va alzandosi e abbassandosi.
Anche se questo fenomeno è di origine vulcanica ed è caratterizzato da una lunga serie di scosse di terremoto a bassa intensità, il rischio di un’eruzione vulcanica è “relativamente basso”. Macedonio aggiunge anche che “il monitoraggio dei Campi Flegrei è strettissimo”: il terreno viene controllato con satelliti e gps che permettono di notare “anche minime deformazioni del suolo”.
Ancora il geofisico dichiara: “Misuriamo temperatura e composizione dell’acqua e del gas che fuoriescono dal terreno, e non notiamo alterazioni da una decina di anni. Se lo scenario dovesse cambiare e il vulcano entrasse in crisi, molto probabilmente ce ne accorgeremmo“.
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