29 Gennaio 2016

Terra dei Fuochi: coinvolti alcuni imprenditori del nord

Terra dei Fuochi

Il problema Terra dei Fuochi viene nuovamente ripreso. Galletti dichiara: “Alcuni imprenditori del nord corresponsabili dell’avvelenamento”

[ads1] Sembrava che di questo argomento che riguarda la Campania (e in particolare Napoli) nessuno avesse più deciso di parlarne, nonostante il fatto che questo enorme problema relativo alla Terra dei Fuochi fosse ancora evidente ed estremamente pericoloso. Questa mattina però, il ministro Galletti ha deciso di rompere il silenzio e ha dichiarato: “Tutti devono pagare per il dramma della Terra dei fuochi! Anche gli imprenditori senza scrupoli del nord che sapevano che smaltire il quel modo era economico ma anche ambientalmente criminale. E si sono resi corresponsabili dell’avvelenamento del territorio“. Questo è quanto ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente quest’oggi, durante l’intervista con il giornalista Antonio Maria Mira.

Con il termine Terra dei Fuochi, purtroppo, si vuole indicare l’enorme problema venuto a galla nel 2011 grazie a una serie di indagini effettuate dell’ARPA della Campania. In queste indagini si sono scoperti alti tassi di inquinamento nel sottosuolo campano (soprattutto in quello di Napoli e Caserta) dovuti al seppellimento illegale di rifiuti tossici nel sottosuolo. In seguito a questo disastro, intere campagne e acque sono state contaminate, mettendo a rischio la salute degli stessi cittadini. Infatti negli ultimi anni c’è stato un aumento abbastanza elevato di persone morte a causa di tumori al fegato, causati soprattutto da quanto ingerito o dall’aria ostile presente nei dintorni delle zone con rifiuti tossici. Questo problema, inoltre, non solo ha causato la morte di migliaia di persone innocenti, ma anche fatto drasticamente calare il mercato agricolo campano.

Le precauzioni prese anni fa per risolvere questo problema erano le così dette bonifiche, ma il il ministro Galletti si è esposto anche su questo argomento dichiarando: “Non ci sono più alibi né per quanto riguarda le ecoballe né per quanto riguarda Bagnoli”. Infine, il Ministro dell’Ambiente ha dichiarato che è fondamentale che l’Autorità anti-corruzione indaghi al più presto sul problema e garantisca la massima legalità nel processo.

[ads2]