6 Agosto 2023

Tempo – musica il nuovo libro del chitarrista Renato Caruso

Tempo - musica, il libro che indaga il rapporto tra scienza e musica attraverso il concetto di relativismo musicale

tempo - musica

TEMPO MUSICA – E’ Il nuovo libro di Renato Caruso è un tributo alla famiglia Galilei, sia Galileo sia il padre Vincenzo, i precursori a discutere di relatività. L’opera, infatti, introduce una visione innovativa sulla relazione della musica, che Renato Caruso chiama “Relativismo musicale”. Secondo questa prospettiva, la musica non è immutabile, ma è soggetta a interpretazioni e influenze individuali, sia da parte di chi la concepisce che di chi l’ascolta. Il ritmo e il sentimento svolgono un ruolo fondamentale nella percezione e nell’esperienza musicale, conferendo a ogni esecuzione e ascolto una caratteristica unica e insostituibile.

Ecco la nostra intervista all’autore dell’opera:

Parlaci del tuo nuovo libro “TEMPO –MUSICA”

“Nasce da anni di studio e ricerca sul tema scienza-musica. Da sempre appassionato di musica e numeri avevo in mente di creare una teoria tutta mia, ero lì per individuarne la fine ma mancava sempre qualcosa. Ad un certo ho avuto una sorta di illuminazione che mi ha fatto pensare a questa nuova variabile tempo-musica, ovviamente mi sono collegato ad Albert Einstein”.

Come nasce la passione per la scienza?

Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che amava la musica e la filosofia, mio padre tra l’altro suonava in modo amatoriale e insegnava filosofia, ecco perché tanta curiosità! Ero bravo a scuola in matematica e ad un certo punto mi sono interessato alla scienza della musica, mi ha aperto un mondo.

In cosa consiste la teoria del Relativismo musicale? Cos’è la musica? Cos’è il tempo? Esiste correlazione?

La musica è da sempre un mistero, forse alchimia tra note, ritmo e qualche ingrediente che ancora non conosciamo. Eppure di una cosa sono certo: l’emozione percepita dall’ascolto di un brano varia dal momento in cui l’ascolti. Questo è l’ulteriore lato affascinante dell’arte e cioè il momento, l’istante, il tempo in cui si ascolta un brano musicale o si osserva un quadro. Proviamo a spostare la nostra visione del mondo musicale dalle note al momento (tempo) in cui si ascolta una canzone. Perché bisogna andare ad un concerto di sera e non alle nove del mattino o in pausa pranzo? Introduciamo una nuova variabile nella musica, il tempo, ma non inteso come ritmo, ma l’esatto momento della giornata in cui si fa musica.
Galileo Galilei parlava di relativismo in quanto il movimento dipende dall’osservatore, per me la musica dipende dall’ascoltatore: relativismo musicale. E non a caso Vincenzo, padre di Galileo fu un vero e proprio rivoluzionario della musica, forse la scienza è figlia della musica? Vedi anche l’impressionismo, i pittori dipingevano a seconda dei momenti della giornata. Ecco che un quadro poteva avere più interpretazioni, sempre lo stesso quadro. E perché non fare la stessa cosa con la musica? Perché non possono esistere diverse interpretazioni di un brano musicale a seconda dell’istante in cui lo si è suonato? Una nuova teoria della relatività della musica potrebbe funzionare. Un cd potrebbe contenere 10 tracce uguali ma suonate in momenti diversi durante l’arco di una giornata oppure tracce simili ma divise in generi diversi, proprio come fecero i cubisti. Ogni genere è un’interpretazione (che era il mio vecchio concetto di FuJaBoCla del 2007). E’ come se immergessimo la relatività di Einstein e l’impressionismo/cubismo nella musica, in fondo Albert pensava in musica… Ironicamente, è come unire in un’equazione la musica mettendola in relazione all’armonia, melodia, ritmo e il tempo: M = (a+m+r) * t. E’ il tempo, l’emozione, che decide la musica non la musica in sé.

Progetti per il futuro?

Oltre a scrivere nuova musica e libri l’8 agosto nella splendida cornice di Capo Colonna parlerò di scienza e musica, da Pitagora a Turing passando dalla famiglia Galilei. Mi accompagnerà al sax Raffaele Rizza.
Mentre il 12 agosto suonerò in Sila, a Cotronei, Villaggio Baffa in un super concertone, il Wanderful Sila festival. Ci saranno moltissimi ospite della scena nazionale e locale. Eseguirò alcuni brani strumentali e altri con la cantante Greta Cominelli.

Cosa preferisci scrivere o suonare la chitarra?

Suonare la chitarra 🙂

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