8 Dicembre 2020

Tar Lazio boccia dpcm di Conte: i decreti sono incostituzionali?

Immagine di repertorio

dpcm zona rossa natale

Tar Lazio boccia dpcm di Conte: nel mese di febbraio si discuterà sull’eventualità che i decreti del Premier possano essere incostituzionali

Tar Lazio boccia dpcm  – Un genitore presenta ricorso contro il decreto a firma di Giuseppe Conte dello scorso 3 novembre nel quale si diceva che i bambini tra i 6 e gli 11 anni avrebbero dovuto indossare obbligatoriamente la mascherina durante le ore di scuola, anche se seduti e distanziati tra di loro.

Il ricorso nasceva dal padre di un bambino delle elementari con problemi di ossigenazione, comprovate anche dal saturimetro. Però siccome il bimbo era sano non poteva esentarsi dall’obbligo della mascherina.

Il padre del bambino chiese l’annullamento del dpcm per l’illegittimità propria di quel provvedimento governativo: secondo lui non erano state prese in considerazioni misure appropriate alle esigenze dei minori.

Nasce la diatriba legale: la difesa del Governo spiega che l’obbligo dei dispositivi di protezione era imposto dalle raccomandazioni del comitato tecnico scientifico. Ad ogni modo il DPCM avrebbe avuto valore solo di 30 giorni.

Tuttavia il Tar del Lazio ha bocciato i dpcm di Conte per carenza di motivazioni e istruttoria. Avendo chiesto all’avvocatura i verbali del CTS, di cui si parla nel decreto, ha affermato che – stando a quanto scrivono i colleghi di LecodelSud.it – pare che il cts avesse chiesto al governo la mascherina obbligatoria solamente nelle regioni dove fosse necessario tale provvedimento (nelle zone rosse ndr).

Contrariamente, il Governo chiese che l’obbligo della mascherina venisse adottato in tutta Italia. E a tale proposito il Tar cita l’ordinanza del Ministero della Salute del 4 novembre che non prende in considerazione la Sardegna tra le regioni ad alto rischio ma dove gli studenti hanno dovuto indossare le mascherine.

A conti fatti, parrebbe che il CTS imponesse le mascherine ai bambini tra i 6 e gli 11 anni, solamente nelle regioni a zona rossa.

E non solo. Stando a quanto comunicato dai Giudici amministrativi sarebbe venuta a mancare anche la ‘temporaneità’ del decreto, considerando che le misure venivano sempre prorogate nei dpcm successivi, facendo cadere i 30 giorni di validità.

Per questi motivi, associati anche alla mancanza di studi sull’incidenza sull’uso dei dispositivi di protezione per bambini così piccoli, fanno ipotizzare che i dpcm possano essere incostituzionali.

Il 10 febbraio 2021 ci sarà una discussione proprio su questo tema.

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