Suicidio in carcere a Nola: stava per tornare libero
Suicidio in carcere a Nola: la vicenda è poco chiara, “Al telefono con la compagna era felice di poter finalmente uscire”
SUICIDIO IN CARCERE A NOLA – Una storia che fa rabbrividire quella di Erasmo, 47 anni, di Nola. Detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, si è tolto la vita. Proprio due giorni prima aveva ricevuto notizia di un suo prossimo affidamento ai servizi sociali.
“È necessario indagare sulle cause che hanno spinto Erasmo a compiere l’estremo gesto. Al telefono con la compagna era felice di poter finalmente uscire dal carcere e, invece, da quella cella è sì uscito, ma senza vita” . Così ha esordito il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello. Poi prosegue: ”non si può rimanere inermi davanti a storie come queste. Non si può continuare a morire di carcere. In Campania nel 2022, c’è stato un suicidio nel carcere di Salerno. Altre morti sono ancora sospette e ci sono in corso indagini della magistratura; un detenuto è morto per Covid”.
Venerdì aveva ricevuto dalla compagna la notizia che gli era stata concessa la misura alternativa al carcere, domenica si è tolto la vita, impiccandosi con un lenzuolo nella sua cella. La morte di Erasmo dichiara Ciambriello “è chiaramente avvolta da numerose ombre. Troppi interrogativi che necessitano di risposte immediate che restituiscano verità e giustizia. Restare insensibili davanti al suicidio di un detenuto significa non ammettere che il sistema carcere ha fallito. La politica, a vari livelli, si preoccupa di trovare soluzioni che evitino queste morti? Come si previene? Penso che l’indifferenza sui temi del carcere sia una concausa”.
FONTE: NapoliToday
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