Strega Martuccia, la storia della megera di Aversa
La storia della strega Martuccia, una contadina nata nel 1500 a Lusciano, nell’agro aversano, e condannata al rogo
La storia della strega Martuccia ha inizio intorno al 1500. La leggenda vuole che si trattasse di una contadina originaria di Lusciano, un piccolo comune distante circa 3 km dalla cittadina di Aversa.
In quegli anni gli abitanti della zona dovettero fare i conti con la carestia e una violenta epidemia di peste. Mentre la fame e la malattia imperversavano per tutto l’agro aversano, Martuccia continuava a fare la sua vita, indisturbata. Né i suoi raccolti, né la sua salute sembravano risentire delle condizioni difficili in cui si trovavano gli altri abitanti.
La situazione cominciò a diventare sospetta quando, oltre alla fortuna che sembrava non abbandonarla mai, furono ritrovati carcasse di animali private della testa. Gli animali appartenevano ai vicini della strega Martuccia.
Le voci iniziarono a girare, finché non arrivarono alle orecchie delle autorità competenti. In pieno periodo di Inquisizione, il ritrovamento di animali senza testa fece subito pensare a malefici riti di stregoneria.
Martuccia fu trascinata al cospetto del vescovo di Aversa. Accusata di praticare la stregoneria, le fu intimato di redimersi, ma la giovane contadina si rifiutò, negando ogni imputazione.
Il processo fu lungo, dopodiché la strega Martuccia venne imprigionata nel castello di Casaluce. In attesa della condanna definitiva, la donna continuò a dirsi innocente, motivando con vecchie ripicche le uccisioni degli animali.
A nulla valsero le sue parole. La condanna fu il rogo. Martuccia fu arsa viva nella piazzola antistante al castello di Casaluce. Quando le fiamme si esaurirono di lei non restò nemmeno un cumulo di cenere.
Attorno alla figura della strega Martuccia continuarono a crearsi storie e leggende, molte senza capo né coda, altre decisamente più verosimili. La più diffusa riguarda una maledizione scagliata dalla strega. Pare, infatti, che nei dintorni del castello dove fu bruciata la terra sia diventata arida. Dal giorno della sua morte non vi crebbe nemmeno un filo d’erba.
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