29 Gennaio 2017

Storie di Napoli: Palazzo Petrucci e la Congiura dei Baroni

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Palazzo Petrucci e la Congiura dei Baroni ai tempi dell’occupazione aragonese, la storia dell’imponente costruzione di Piazza San Domenico Maggiore

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Siamo in Piazza San Domenico Maggiore. Luogo di ritrovo dei napoletani già ai tempi dell’occupazione straniera su Napoli. Passeggiando per questa caratteristica piazza è davvero semplice notare l’imponente Palazzo Petrucci, un’antica costruzione che sorge accanto all’ingresso dell’omonima chiesa. Durante il XV secolo, la città partenopea era sotto l’occupazione angioina, poco amati dal popolo e senza alcun tipo di potere.

Ed è qui che entrano in gioco i Baroni, potenti famiglie di signorotti che avevano raggiunto le massime cariche del potere del regno, tanto da diventare dei veri e propri intermediari del Re. I Baroni governavano il paese senza mai interpellare l’autorità regale, cosa che creò disordine e scompiglio con l’arrivo del nuovo Re Ferrante.

Con la caduta del regno angioino e l’arrivo degli Aragonesi, il Re Ferrante decise di dare il via ad un processo di modernizzazione dello stato, puntando alla rimozione del potere delle famiglie aristocratiche attraverso una pesante riforma economica e fiscale. I Baroni videro togliersi i privilegi acquisiti nel corso degli anni e, in più occasioni, provarono ad uccidere il Re.

Ed è qui che entra in scena il Palazzo storico di Piazza San Domenico Maggiore. La famiglia Petrucci aveva acquisito alla metà del 1400 circa il palazzo, fatto costruire già agli inizi del 1300 da Bertrando III del Balzo, conte d’Andria. Fu proprio il conte Antonello Petrucci, all’epoca un potente e fidato segretario regio, a voltare la faccia al Re e ad offrire ai Baroni quel Palazzo come luogo di incontro prescelto per i congiurati, adirati col Re per aver perso tutti i loro privilegi.

Tra tradimenti e doppiogiochismo, il Re Ferrante riuscì a sventare la congiura e a salvarsi la vita. Ma la punizione riservata ai congiurati fu davvero severa. Tutti i Baroni infatti furono decapitati a Castel Nuovo (il Maschio Angioino) il 15 maggio del 1487. Leggenda vuole che fra le colonne del palazzo che porta il nome della famiglia Petrucci si conservino le teste dei Baroni congiurati e che, di tanto in tanto, il conte Petrucci e gli altri si diano convegno in queste stanze per continuare ad ordire congiure contro il Re…

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