6 Luglio 2023

Stellantis, scenario critico: “I lavoratori si licenziano per evitare Pomigliano”

Scenario critico per i lavoratori della Stellantis di Melfi. Licenziamenti in aumento: "Parecchi vogliono evitare Pomigliano e Francia"

Stellantis di Melfi

Stellantis di Melfi

MELFI – Aumentano i licenziamenti da parte degli operai dello stabilimento stabilimento automobilistico della multinazionale Stellantis di Melfi, nella provincia di Potenza. Le confessioni dei lavoratori descrivono l’attuale scenario dell’azienda che, purtroppo, è sempre più critico.

Il quotidiano Basilicata24.it ha riportato le dichiarazioni di alcuni operai di San Nicola di Melfi. Ecco, a seguire, le parole di un dipendente Stellantis sullo sciopero nazionale di 4 ore indetto dai sindacati per lunedì prossimo: “Non credo ci sarà un’adesione alta. Il vero momento degli scioperi ci sarà col ritorno al lavoro, a settembre. Se ci mettiamo che dal 2025 le Euro 6 che produciamo a Melfi saranno messe al bando, ecco che si può pensare già a un autunno molto caldo.”

Il fenomeno dei licenziamenti – sempre più in crescita – riguarda in particolare modo i cinquantenni perchè le trasferte pesano maggiormente: “I miei colleghi 50enni per non andare a Pomigliano si stanno licenziando, a 50 anni e con figli, è drammatico”. I lavoratori e le lavoratrici più giovani si chiedono, invece, quanto sia dura prendere una decisione così drastica, specie se si tratta di operai con famiglie a carico: “Capisco l’incentivo, ma vuol dire che hanno perso ogni speranza in questa fabbrica”.

Stellantis nel caos, gli operai di Melfi si licenziano. Niente Pomigliano e niente Francia per i trasfertisti

Stando a quanto riportato dalla testata sopracitata, qualche operaio pur di non andare in trasferta a Pomigliano d’Arco sta firmando il licenziamento con incentivo. Ma lo stesso ragionamento vale anche per gli operai a cui è stato proposto di andare negli stabilimenti francesi del Gruppo Stellantis: Almeno una decina di persone hanno mollato per non andare in Francia pochi giorni fa”. 

Poi: Ci impongono di andare fuori per 3 mesi, lasciando vita e famiglia qui, perché vogliono arrivare a settembre con una platea sempre più risicata, con tantissimi licenziati”.

Al momento viene raccontata una realtà proiettata nel caos, dove a parlare sono i numeri dei licenziamenti e, chiaramente, lo sconforto dei lavoratori: “Non ce la faccio ad accettare Pomigliano, non ce la faccio, lascio”. Sulla scia di ciò, a fine luglio dovrebbe esserci un incontro tra sindacati, Tavares e parte politica.

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