Stadio San Paolo, in comune il progetto definitivo
L’architetto Zanardella a Repubblica: “Ecco come rilanceremo lo stadio San Paolo e l’area di Fuorigrotta”
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Ne parla con un pizzico d’orgoglio Gino Zanardella, l’architetto che ha immaginato e messo su carta il progetto che porterà al restauro dello Stadio San Paolo e alla riqualificazione dell’intera area di Fuorigrotta: “La parte progettuale si è finalmente conclusa”.
Al momento manca ancora la proposta economico-finanziaria, elemento imprescindibile per far partire i finanziamenti previsti dalla legge 147/2013, ma ormai i tempi sono maturi per dare alla città di Napoli uno stadio moderno con tutti gli standard previsti dalle normative comunitarie.
Per quella, si dovrà aspettare ancora una decina di giorni, visto che la società azzurra ha chiesto una proroga temporanea prima dell’invio della documentazione via Posta Elettronica Certificata, operazione necessaria a fissare gli incontri fra le parti.
Il progetto, intanto, prevede tre fasi: la prima coinciderà con la messa a norma dello stadio San Paolo secondo le norme della FIFA e dell’UEFA. Questa prevede lavori di ristrutturazione negli spogliatoi, nei servizi igienici e nelle zone deputate all’accoglimento dei tifosi. Si tratta di una fase molto importante, visto che è proprio in questo primo momento che bisogna provvedere all’avvicinamento di curve e le tribune al campo di gioco.
Solo dopo, nella seconda fase dei lavori, si procederà all’eliminazione della famigerata pista di atletica, che è una delle spine nel fianco per la società azzurra e uno dei principali motivi di attrito con il Comune di Napoli. Aurelio De Laurentiis si è già proposto di costruirne un’altra per garantire l’impiego dello stadio San Paolo come struttura esclusiva per le manifestazioni calcistiche, ma non è ancora stata individuata né la zona, né è stata destinata una somma. Nondimeno non c’è ancora l’accordo con De Magistris e la sua giunta.
In questa fase sarà inoltre necessario ampliare la copertura del San Paolo, una cosa assolutamente necessaria per la realizzazione di uno stadio moderno e per cancellare gli errori fatti nel corso della prima ristrutturazione dell’ex-Stadio del Sole (il primo nome del San Paolo, ndr) ai tempi di Italia ’90.
Conclusa finalmente la sistemazione della copertura, si passerà alla terza ed ultima fase, che è quella che coincide con la riqualificazione urbana della zona di Fuorigrotta e uno dei motivi che rendono più orgoglioso l’architetto Zavannella. “Ho immaginato diversi ‘volumi’ da realizzare”, ha detto l’architetto, “Poi stabilirà il Napoli come impiegarli e a chi destinarli. Noi possiamo pure immaginare un centro commerciale, ma se poi non è utile rischia di chiudere in poco tempo”.
L’ultima parola sul progetto rimane comunque del presidente De Laurentiis, che Zavannella considera come il secondo vulcano in città: “Ha un mucchio di idee che noi vogliamo realizzare”, ha proseguito l’architetto, che sul progetto stadio è veramente molto ambizioso: “I tifosi sono dei clienti della società, ma lo stadio appartiene alla città. Dobbiamo fare in modo che esso sia funzionale per tutta la settimana, non solo il giorno della partita“.
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