9 Febbraio 2021

SSCN, il punto della situazione tra polemiche, infortuni, punti persi e obiettivi in ballo

Rino Gattuso

gattuso lascia napoli

SSCN, il punto della situazione sul momento del Napoli, tra polemiche, delusioni ed obiettivi ancora vivi…

SSCN – Il Napoli di Rino Gattuso sta attraversando, oramai da settimane, un periodo complicato.

I risultati non incontrano il favore del pubblico partenopeo, che sperava in un anno di rinascita dopo la scorsa stagione, estremamente travagliata ma conclusasi con l’insperata vittoria della Coppa Italia.

Ma a destare le maggiori preoccupazioni è la tensione che traspare dalle dichiarazioni dell’allenatore, Gennaro Gattuso.

Rino, infatti, la scorsa settimana ha lasciato trapelare grande delusione per i possibili contatti intercorsi tra dirigenza e altri allenatori, proprio nel bel mezzo del momento più delicato della stagione azzurra.

Ma proviamo ad analizzare insieme risultati e problemi della squadra partenopea, soprattutto in vista del prossimo futuro, che ci pone davanti fin da subito un match importantissimo: quello di domani sera contro l’Atalanta, semifinale di ritorno di Coppa Italia.

SSCN, i risultati dell’anno appena iniziato

Il 2021 è iniziato da poco più di un mese, ma ha visto gli azzurri impegnati in ben 11 partite, tra Campionato, Supercoppa italiana e Coppa Italia.

Vediamo insieme i risultati delle gare disputate dai ragazzi di Rino Gattuso.

  1. Cagliari-Napoli 1-4
  2. Napoli-Spezia 1-2 (da questa sconfitta, è iniziata una scia di polemiche che ancora non accenna a placarsi)
  3. Udinese-Napoli 1-2
  4. Napoli-Empoli (OTTAVI DI FINALE DI COPPA ITALIA) 3-2
  5. Napoli-Fiorentina 6-0
  6. Juventus-Napoli (SUPERCOPPA ITALIANA) 2-0
  7. Verona-Napoli 3-1 (altra sconfitta inaspettata, che ha nutrito dubbi e perplessità)
  8. Napoli-Spezia (QUARTI DI FINALE DI COPPA ITALIA) 4-2
  9. Napoli-Parma 2-0
  10. Napoli-Atalanta (SEMIFINALE DI ANDATA DI COPPA ITALIA) 0-0
  11. Genoa-Napoli 2-1

Nelle ultime 7 di Campionato, il Napoli ha vinto 4 partite e ne ha perse 3.

Ha, poi, perso la Supercoppa Italiana contro la Juventus ed è giunta alla semifinale di Coppa Italia, che dovrà giocarsi domani sera contro l’Atalanta.

Tifoseria e stampa si è messa alla ricerca di un colpevole, qualcuno cui buttare addosso la croce dei risultati deludenti di questi ultimi mesi, ed a pagare il prezzo più alto è – come da prassi – l’allenatore, Rino Gattuso.

Gattuso, solo sua la responsabilità del momento no della SSCN?

Quali gli errori attribuiti all’allenatore?

Su tutti, l’assenza di un gioco spumeggiante. La sensazione che la squadra non abbia un’idea di gioco ben strutturata e non riesca a trovare continuità di risultati a causa di moduli poco adatti alla rosa a disposizione.

Ma, c’è un ma.

La rosa del Napoli, costruita con ogni evidenza per un aggressivo ed organizzato 4-3-3, è poi stata arricchita dall’oneroso acquisto di Victor Osimhen, cui la proprietà ha dato grandi responsabilità e a cui Gattuso ha affidato le chiavi dell’attacco partenopeo.

L’allenatore, per far coesistere in attacco il rinnovato Mertens ed il neo acquisto Osimhen, ha messo a punto un nuovo modulo, il 4-2-3-1 che abbiamo visto fin dai primissimi allenamenti durante il ritiro in Abruzzo.

Il ragazzo, però, dopo le prime uscite convincenti, ha subito un lungo stop a causa di un infortunio alla spalla, il cui recupero si è rivelato molto più lungo e complicato del previsto, e del covid-19, che lo ha bloccato per altre tre settimane.

Gattuso poteva tornare al 4-3-3, ma ha preferito lanciare Petagna e provare a mantenere il modulo prescelto, probabilmente per dare continuità alla squadra, soprattutto nella consapevolezza che il calendario fitto e stretto non avrebbe permesso degli allenamenti tattici adeguati ad un cambio modulo in corsa.

Poteva fare scelte diverse? Probabilmente sì. Non abbiamo la controprova, dunque non possiamo sapere se, adottando il 4-3-3, avrebbe racimolato più punti in campionato.

La tegola Mertens: SSCN a motori ridotti

Poi, l’allenatore ha dovuto vedersela anche con l’infortunio alla caviglia di Mertens, che lo ha costretto fuori dal campo dal 16 Dicembre, durante il match contro l’Inter,  ed ancora oggi si trova in Belgio per provare a recuperare.

Tornerà domani a Castel Volturno, e potrà riaggregarsi alla squadra.

Quindi, mister Gattuso ha potuto contare solo su Petagna come centravanti, scommettendo anche su Lozano punta centrale, esperimento che però meriterebbe un rodaggio più lungo e maggiori allenamenti, per poterlo giudicare in un senso o nell’altro.

Gli obiettivi ancora attivi per la SSCN

Il Napoli non ha mai dichiarato apertamente gli obiettivi stagionali minimi da raggiungere per non considerare fallimentare la stagione calcistica 2020-2021, ma sappiamo tutti che l’obiettivo più importante – sia sportivamente che finanziariamente – resta la qualificazione alla prossima Champions League.

Gli introiti derivanti dal ritorno in CL, infatti, darebbe ossigeno alle casse partenopee, permettendo al Napoli di restare competitivo e non perdere terreno rispetto alle dirette avversarie di pari livello, sia in Italia che in Europa.

Bene, questo obiettivo, per quanto complicato, allo stato attuale è ancora perseguibile: il Napoli, con una partita in meno (quella di andata contro la Juventus, mai disputata a causa del covid-19), è a 3 punti dalla zona Champions, a quota 37 come l’Atalanta.

Inoltre, è ancora in corsa in Europa League: si giocherà i sedicesimi di finale contro il Granada nel doppio match del 18 e del 25 febbraio, dopo essersi classificata prima nel girone F.

Capitolo Coppa Italia: anche qui, il Napoli è ancora in ballo, dovendosi giocare il tutto per tutto nella sfida di domani contro l’Atalanta.

Insomma, per quanto gli ultimi due mesi abbiano prodotto un clima di insoddisfazione e tensione attorno alla squadra di Rino Gattuso, i risultati sono perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali.

Forse è soprattutto in quest’ottica che diventa meno arduo comprendere il senso dello sfogo di Gattuso, spesso invitato da una parte della stampa nostrana e parte della tifoseria a dimettersi, nonostante un percorso accidentato ma comunque tutt’altro che fallimentare.

 

 

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