Sposa fantasma, la leggenda di un amore infelice
La leggenda della sposa fantasma che infesta la Basilica di Capodimonte e la storia del suo amore infelice
Compare durante le sere di primavera e resta lì, ferma sui gradini dello scalone della Basilica di Capodimonte, con un’aria di attesa eterna e un velo bianco a coprirle il volto. Stiamo parlando della sposa fantasma, lo spirito sovrannaturale che infesterebbe la Basilica dell’Incoronata del Buon Consiglio, la piccola San Pietro. Conosciuta dai napoletani come “a sposa ‘e Capemonte”, è un fantasma triste e tormentato, il cui sogno d’amore si è infranto prima che fosse coronato.
Leggenda vuole, infatti, che la sposa fantasma fosse ammalata di tisi, una delle malattie più diffuse all’epoca a causa delle scarse condizioni igienico-sanitarie. Il matrimonio era stato già fissato, quando la salute della sposa iniziò a peggiorare. A pochi giorni dalle nozze fu colta da febbre alta e deliri. Curarla risultò impossibile. La giovane sposa esalò l’ultimo respiro proprio il giorno prima delle nozze, nozze che si sarebbero dovute celebrare nella Basilica di Capodimonte.
Il giorno seguente nella chiesa si tenne, invece, il funerale della sposa. Drappi neri si unirono ai candidi fiori che avrebbero dovuto essere fra gli ornamenti del matrimonio.
Da allora pare che lo spirito della sposa sia rimasto in quella chiesa dove avrebbe dovuto vivere il sogno d’amore troppo presto svanito. La sposa fantasma continuerebbe, quindi, ad attendere lì il suo sposo, sui gradini che avrebbe dovuto solcare in abito bianco e non chiusa in una bara. Si tratta di un’attesa eterna e straziante.
Pare che il suo fantasma, oltre a prediligere le sere primaverili, tenda a farsi vedere dalle ragazze nubili che si trovano a passare di fronte alla scalinata della Basilica di Capodimonte.
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