6 Settembre 2019

Spionaggio: fermato a Napoli un manager russo

Foto Il Messaggero

Spionaggio

Un alto dirigente della Odk, una società statale russa che produce motori, è stato arrestato a Napoli per spionaggio industriale. Si rischia il caso diplomatico

Gli appassionati di serie tv americane avranno già visto trame simili: spionaggio, intrighi internazionali, arresti in bello stile all’uscita dall’aeroporto. È esattamente quanto accaduto il 30 agosto a Napoli, quando un manager russo, Aleksandr Korshunov, è stato arrestato per spionaggio industriale. Il fermo sarebbe arrivato su richiesta degli USA al culmine di un’indagine internazionale. Si tratta della prima gatta da pelare per il nuovo Ministro degli affari esteri, Luigi Di Maio.

L’Odk è una società statale russa impegnata nella progettazione e realizzazione di propulsori per il settore dell’aviazione e dello spazio. Korshunov è accusato di appropriazione della proprietà intellettuale, essendo entrato illegalmente in possesso di documenti riservati della General Electric. Documenti e informazioni utili, probabilmente, allo sviluppo del programma Pd-14 per lo sviluppo dei motori per i nuovi aerei russi.

Il dirigente si trova nel carcere di Poggioreale da 6 giorni, ma la notizia è emersa da poche ore. La vicenda, però, ha indispettito e non poco Vladimir Putin. “Sappiamo che l’Odk ha realizzato un nuovo motore. C’è voluto molto tempo per farlo: è il nostro primo prodotto high-tech in 28 anni” dichiara il Presidente russo che poi tuona: “Noi non abbiamo bisogno di rubare nulla. Abbiamo fatto tutto con le nostre mani e con le menti dei nostri specialisti: qui vediamo chiaramente dei tentativi di concorrenza sleale e ciò non rende migliori le relazioni fra noi“. Non esiste spionaggio, dunque, per il Cremlino.

Perché Napoli?

La polizia di frontiera aerea ha fermato Korshunov a Capodichino. Agli agenti avrebbe detto di trovarsi a Napoli come turista insieme alla sua famiglia. Un altro passaggio della dichiarazione di Putin potrebbe spiegare la sua presenza in Italia: “Abbiamo firmato un contratto con una società italiana per delle consulenze, è una pratica naturale in tutto il mondo: è un chiaro lavoro commerciale con partner europei“. Secondo quanto emerge dalle indagini, inoltre, il manager avrebbe ottenuto la collaborazione di un cittadino italiano per lo spionaggio. Si indaga anche sui rapporti che Korshunov avrebbe intrattenuto con le filiali della Eg Aviation di Napoli e Torino.

In ogni caso, all’ambasciata russa in Italia è stato concesso l’accesso consolare. Il dirigente russo sta ricevendo assistenza legale ed entro trenta giorni si dovrà istituire un processo che coinvolgerà la Corte di Appello. Si valuteranno le conclusioni investigative per l’eventuale, e probabile, richiesta di estradizione. Non proprio un inizio agevole per Luigi Di Maio che ha appena varcato le porte della Farnesina e dovrà scongiurare l’esplosione di un caso diplomatico.

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