Sindaco richiude immediatamente le scuole: troppi contagi. A San Giuseppe Vesuviano le aule non riapriranno domani
Sindaco richiude immediatamente le scuole: troppi contagi. A San Giuseppe Vesuviano le aule non riapriranno domani.
Da domani riaprono le Scuole in Campania ma non per tutti: infatti l’apertura concessa dalla Regione Campania riguarda solo i bambini delle prime scuole delle elementari e i servizi per l’infanzia.
Ma in alcuni Comuni resteranno comunque chiuse in quanto spetta ai Sindaci l’ultima parola: così sarà a San Giuseppe Vesuviano, dove il Sindaco Vincenzo Catapano, ha deciso di non riaprire le scuole domani a causa dei troppi contagi in Città.
Sulla stessa linea anche il Sindaco di Giugliano in Campania Nicola Pirozzi che nei giorni scorsi aveva dichiarato che le scuole in Città non riapriranno prima di dicembre.
Di seguito il post Facebook del Sindaco Vincenzo Catapano con il quale annuncia ai cittadini la decisione presa:
Cari amici,
so che molti attendevano una mia comunicazione in merito da alcuni giorni, ma la delicatezza della questione mi ha imposto di attendere fino ad oggi, acquisire dati e svolgere valutazioni congiunte, al fine di assumere la decisione che reputo più idonea e responsabile, a tutela della salute dei cittadini di San Giuseppe Vesuviano e dei nostri stessi figli.
Sto per sottoscrivere un’ordinanza che prevede la sospensione delle attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado fino al 29 novembre, salvo successive ed ulteriori valutazioni.
I dati epidemiologici attuali NON CONSENTONO, IN ALCUN MODO, la ripresa delle lezioni in presenza.
Mi preme evidenziare che non si tratta di avere “scuole chiuse”, ma di avere una sospensione della didattica in presenza.
Desidero, infatti, esprimere le mie congratulazioni ai dirigenti scolastici della nostra città ed ai docenti, perché la didattica a distanza sta funzionando molto bene, seppur con le inevitabili limitazioni ad essa intrinseche. Di tanto ho contezza anche attraverso quanto mi è stato esposto da molti genitori ed alle cui considerazioni non desidero certamente rimanere sordo.
Devo dire, ancora, che ho a cuore le limitazioni che possono subire alcune famiglie che in questo momento hanno maggiori difficoltà a fornire di strumenti tecnici adeguati ai propri figli.
Ho condiviso tali preoccupazioni con dirigenti scolastici e docenti. Sono certo che saremo capaci di superare anche queste poche e residuali difficoltà grazie ad una consolidata rete di solidarietà.
D’altra parte, cari amici, devo dirvi, francamente, che io per primo desidero che i nostri figli possano tornare a svolgere le lezioni tra i banchi ma, da padre, ho molte perplessità sul fatto che, soprattutto gli alunni tra 0 e 6 anni, possano giovarsi particolarmente di una didattica in presenza, che sarebbe comunque mutilata dalla necessità di mantenere grandi distanze, usare mascherine, non vedere i volti, né delle insegnanti né degli alunni stessi. Mantenere la distanza fisica da un bambino di 4 anni…non è cosa semplice.
Sono certo che mi perdonerete se mi sono dilungato, ma ritenevo che la decisione consapevolmente assunta, senza alcuna perplessità, andasse condivisa con voi tutti.
Andiamo avanti con convinzione nella massima precauzione, per salvare quante più vite umane possibile, garantendo, al contempo, una adeguata istruzione ai nostri figli, nella certezza che quanto prima, grazie alla scienza, tutto questo sarà solo un brutto ricordo.
Vi abbraccio!
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