14 Maggio 2020

Silva Romano, le parole dure di Briatore e Salvini

silvia romano

Silvia Romano accusata da Flavio Briatore: “Neanche un grazie all’Italia. Ha ragione Salvini, se avessero rapito me lo stato non avrebbe pagato un euro”

La libertà di Silvia Romano è stata fortemente criticata dagli italiani. Il suo ritorno è stato, di certo, non sereno per lei e la sua famiglia.

C’è chi l’ha accusata fortemente, chi l’ha minacciata, chi ha desiderato la sua morte, chi ha lanciato bottiglie di vetro contro la sua finestra, chi ha usato la sua immagine per creare offese sui social, chi l’ha giudicata sfacciatamente per le sue scelte…

Anche qui gli italiani hanno dato sfogo al loro pensiero, dimostrando in modo scortese o, talvolta, dannoso che “la libertà fa più male di una prigione.”

Ma la giovane Silvia Romano è stata criticata anche da politici e imprenditori.

Il politico Matteo Salvini, non ha risparmiato la sua opinione e durante il programma radiofonico “La Zanzara“, ha detto:

“Se avessero rapito Flavio Briatore, lo Stato non avrebbe pagato un euro.”

A seguire l’intervento del leader leghista è stato il manager italiano più ricco d’Italia, Flavio Briatore:

“Creo che abbia ragione. Per me non avrebbero pagato un euro. Per Siliva Romano il governo è stato molto veloce, sicuramente più veloce che nel pagare la cassa integrazione a chi è rimasto senza lavoro”. 

silvia romano

Briatore mette in discussione la scelta di Silvia Romano, affermando che certe zone sono sconsigliate perché è proprio lì che i jihadisti avviano il business.

Flavio Briatore è proprietario di un noto resort in Kenya e frequenta da più di vent’anni quelle zone.

Le dure parole di Briatore succedono a “L’aria che tira“, il programma di Myrta Merlino in onda su La7.

“Prima di dire che è diventata Aisha, credo che avrebbe dovuto ringraziare l’Italia. E invece non ho sentito una parola di ringraziamento né da lei né dai suoi genitori”

In merito alla vicenda di Silvia Romano, lo stesso Briatore conclude:

“L’unica cosa di cui non sono contento è che quando scende dall’aereo con quella palandrana che rappresenta Al-Shabaab e le donne di Al-Shabaab non mi sembra una grande pubblicità”.

“Si è convertita ad Al-Shabaab, non all’Islam. C’è una bella differenza. Conosco la Ong Africa Milele (per cui Silvia lavorava, ndr) con cui è arrivata, ma lei ha deciso di unirsi ad un gruppo e andare a Chakama nonostante le autorità l’avessero sconsigliata di recarsi in quelle zone.” 

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