Serie A e Coronavirus, Spadafora: “Il 28 maggio decideremo se ripartirà”
Serie A e Coronavirus: arriverà una risposta sulla ripresa di questa stagione calcistica. Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha annunciato la data
Serie A e Coronavirus: finalmente comunicata la data in cui si saprà se la stagione calcistica 2019/2020 riprenderà o meno. “Ho convocato poco fa una riunione per il 28 maggio alle ore 15:00 con il presidente FIGC Gravina e il presidente di Lega Dal Pino perché penso che per quella data saremo in grado di avere tutti i dati per decidere la data di un’eventuale ripartenza”. Lo ha annunciato il Ministro per le Politiche Giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora.
Il 28 maggio, dunque, si avrà finalmente la risposta definitiva sulla situazione Serie A e Coronavirus. Lo ha riportato il sito Gianlucadimarzio.com, citando il commento che Spadafora ha fatto ai microfoni di Rai 2. “In molti cambiano idea sulle date” ha specificato. “Il format lo decidono le federazioni, l’importante è iniziare e poi si vedrà”.
Per il Ministro Spadafora è giusto che si riparta
Sull’approvazione da parte del Comitato Tecnico-Scientifico del protocollo presentato alla FIGC, invece, Spadafora ha dichiarato: “È una buona notizia, finalmente potranno riprendere gli allenamenti, sono state fatte valutazioni puntuali. La FIGC è stata disponibile a rivedere la prima proposta. Ci sono chiarimenti sui tempi di quarantena e di isolamento, si raccomanda che i tamponi eseguiti non incidano sulle necessità della gente e non ci sarà l’autoisolamento iniziale dal momento che non tutte le squadre avevano le strutture necessarie. Il momento ci permette di rivedere le regole in senso migliorativo, è giusto che anche il mondo del calcio abbia la possibilità di riprendere in sicurezza”.
Sempre sulla situazione Serie A e Coronavirus, Spadafora ha definito la scelta di fermare il campionato una scelta d’impulso. “Ho reagito con durezza perché mi sono state chieste decisioni un mese fa” ha dichiarato. “Questo è vergognoso rispetto alla situazione di quel momento, in cui c’era difficoltà nelle terapie intensive perché erano piene. Ora si può ragionare, è giusto che si riparta.”
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