Scuola dalle 8 alle 20, inclusa la domenica. L’ultima ora
Scuola: l’ipotesi sul rientro. Dalle 8 alle 20, inclusa la domenica. È l’ultima ora, i sindaci delle Regioni italiane bocciano Azzolina
I governatori regionali hanno chiesto al governo – durante la riunione con i ministri Boccia e Speranza – di prolungare la didattica a distanza per i licei fino al mese di gennaio.
Eugenio Giani, governatore della Toscana, ha invece saldato l’idea di riaprire le scuole almeno per le seconde e terze medie.
Il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, invece, da quanto si apprende, nella giornata di ieri, ha proposto la data del 9 dicembre per la scuola.
I sindaci italiani, però, non sono d’accordo con tale proposta e – in ogni caso – ci sarebbe da valutare il rientro del 9 dicembre.
Scuola dalle 8 alle 20: il problema dei trasporti secondo De Micheli
Oggi, sul quotidiano “La Repubblica“, è apparsa un’intervista fatta al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e le attuali problematiche correlate.
Paola De Micheli ha espresso che la scuola non potrà aprire a causa del problema sostanziale dei mezzi pubblici.
Secondo la sua ottica, dunque, i 50mila bus promessi per le prossime settimane non basteranno perché – a causa del Coronavirus – si dovrà rispettare una capienza massima del 50%.
Il rientro prevederebbe, dunque, una revisione sulle ore scolastiche che va dalle 8 alle 20, anche di sabato e domenica.
Cosa pensano i sindaci delle Regioni italiane a riguardo?
Il Veneto si oppone. Luca Zaia, infatti, è del tutto contrario alla riapertura della scuola prima delle festività natalizie; secondo il governatore, sarebbe meglio dopo l’Epifania. Ecco le sue parole in conferenza stampa:
“Penso che sia rischioso aprire per chiudere subito dopo, si apre per una manciata di giorni, val la pena di rischiare per fare un flash pre natalizio?”.
A Zaia si aggiunge il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Toti crede che il rientro del 9 dicembre sia “un’idea strampalata”. Ecco il motivo: “dovremmo riaprire le scuole superiori per sette, dico sette, giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale”.
Il governatore prosegue: “Le regioni unanimemente hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza. In assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che oggi prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata”.
Rientro a scuola, a chi spetta?
Il governo italiano, da quando è scattata l’emergenza sanitaria e il secondo modulo di restrizione, si sta impegnando su uno dei punti più importante: la scuola.
Attualmente, si sta pensando agli alunni delle scuole superiori e delle seconde e terze medie delle aree rosse, quali: Abruzzo, Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, la Provincia Autonoma di Bolzano, Campania, Toscana.
Soltanto oggi, forse, si farà più luce sulla questione ‘scuola’.
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