20 Maggio 2021

Le sale gioco escluse dalle riaperture

sale

L’indignazione delle associazioni sale alle stelle: “Siamo stupefatti che il settore del gioco rimanga l’unico escluso dalle riaperture nonostante l’impegno ad una riapertura in sicurezza e sostenibile”

Alla luce della situazione del tutto drammatica dal punto di vista dell’economia che il nostro paese sta vivendo in questi ultimi tempi, il Governo ha deciso di riaprire tutte le attività economiche, compresi cinema, teatri e palestre, continuando a non considerare il settore delle sale da gioco.

I vertici delle Organizzazioni di Confindustria, Confcommercio e Confesercenti affermano “nelle bozze del DL, ancora una volta non troviamo alcun cenno circa la riapertura delle sale da gioco che, ricordiamo, sono chiuse da 300 giorni”.

La situazione attuale

Le aziende del settore sono state profondamente colpite dal punto di vista dell’economia: sono infatti circa 12.000 i punti vendita chiusi, con una stima pari a 60.000 lavoratori realmente a rischio su un totale complessivo che supera i 150.000.

“Siamo stupefatti che il settore del gioco rimanga praticamente l’unico escluso dalle previsioni di riapertura – continuano le associazioni del settore – nonostante l’impegno ad una riapertura in sicurezza e sostenibile.

Confidiamo che nel testo definitivo del D.l. il Governo possa indicare una data certa di riapertura, coerentemente con quanto è accaduto per tutti gli altri settori economici”.

Si comprende facilmente come in un quadro del genere a crescere è stato il settore dei casinò digitali insieme a tutte le piattaforme di gioco legale online che in questi mesi hanno accresciuto il loro bacino d’utenza anche grazie a sistemi di offerte e promozioni di benvenuto per i nuovi giocatori.

La protesta

I lavoratori del gioco legale sono scesi in strada provando a creare un intasamento nel Grande Raccordo Anulare a Roma, dove è effettivamente andato in tilt il traffico per gran parte della giornata. È così che molti manifestanti sono stati bloccati dalla polizia nella mattina del 7 Maggio scorso. La manifestazione dei lavoratori del settore gioco legale non mirava a creare problemi alla cittadinanza, ma alla possibilità di essere ascoltati. Ecco quanto i manifestanti avrebbero riferito ai poliziotti “Non ce ne andremo di qua fin quando non incontreremo qualcuno” e poi ancora “Ci tolgono oltre al lavoro anche la voce“.

Il futuro prossimo delle sale da gioco

Le associazioni del settore sperano in un nuovo intervento del Sottosegretario al Ministero Economia e Finanze, Claudio Durigon che aveva effettivamente già sottolineato “gli effetti della crisi dovuta al Coronavirus” del tutto drammatici per il settore del gioco legale, causa di grandi ripercussioni sul piano fiscale, sul piano economico ed occupazionale. Durigon ci tiene a ribadire inoltre l’impegno: “sostenere la ripartenza della filiera del gioco legale anche per mettere un freno al business delle attività illegali”.

Sfortunatamente ad oggi rimane la mancata citazione delle sale da gioco dalla lista delle prossime attività in fase di riapertura, questo nonostante il settore si sia preso cura di adottare ogni protocollo di sicurezza sanitaria con la massima rigidità, condivisi con le Organizzazioni Sindacali e trasmessi ufficialmente ai Ministeri di competenza con il fine di garantire la messa in sicurezza di tutta la filiera dipendenti, clienti e fornitori.

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