Rudi Garcia Napoli: il modulo preferito dal nuovo mister azzurro
Rudi Garcia al Napoli proverà a affinare il lavoro fatto da Spalletti in questi anni, ripartendo dal 433 e aggiungendo più verticalità.
Dopo l’annuncio a sorpresa tramite il profilo ufficiale di Aurelio De Laurentiis, comincia l’avventura azzurra di Rudi Garcia al Napoli. Un colpo all’insegna della continuità tattica e del lavoro di campo intrapreso da Spalletti.
Gioco verticale e di possesso palla
Nonostante molti abbiano storto il naso per la scelta di ADL, le valutazioni fatte dal presidente hanno tenuto conto innanzitutto dello stile di gioco e del modulo adottato da Garcia. L’ex Roma, infatti, ha adottato con continuità il 4-3-3 e il 4-2-3-1.
Entrambi i moduli sono stati con successo adottati dal Napoli negli ultimi anni, abbinati ad un giropalla molto rapido basato su due tocchi. Rispetto a Spalletti, però, Garcia ricerca spesso soluzioni più verticali con lanci lunghi dalla difesa verso gli attaccanti.
In attacco, terzini “mobili” e cambi di fronte
La costruzione del gioco parte sempre dal basso, come abbiamo visto quest’anno, con il regista che si abbassa all’altezza dei difensori centrali. I terzini si alzano a centrocampo per creare superiorità numerica e giropalla veloce tra le linee.
Il Napoli di Garcia cercherà lo spazio giusto per far inserire gli esterni di attacco. Al momento della riconquista della palla lo sguardo sarà rivolto immediatamente all’attacco, per arrivare con meno tocchi possibili nell’area avversaria. Saranno fondamentali strappi e inserimenti, con lanci precisi a tagliare il campo verso l’attacco.
Difesa alta e fisica con l’aiuto dei mediani
I difensori centrali con Garcia si trovano spesso ad affrontare duelli a viso aperto con gli attaccanti, supportati dai centrocampisti che restano più bassi rispetto ai terzini. Una volta persa la palla, si passa subito alla riaggressione con l’uscita alta dei terzini.
L’approccio difensivo è molto simile a quello di Spalletti: gli esterni di attacco si abbassano come primi difensori, mentre lo spazio lasciato dai terzini viene coperto dai centrocampisti.
Gli interpreti del Napoli
Il modo di giocare di Rudi Garcia sembra, allora, sposare bene le caratteristiche del Napoli campione di Italia. La scelta del modulo sarà fondamentale per valorizzare anche giocatori che hanno trovato meno spazio quest’anno: con il 4-2-3-1 Raspadori sarebbe la sottopunta ideale dietro Osimhen.
Proprio il bomber nigeriano, aiutato dal fantasista Kvaratshelia, potrebbe sfruttare al massimo il suo potenziale in accelerazione grazie alla maggiore ricerca di verticalità del nuovo mister. A centrocampo, usato sicuro con Lobotka e Anguissa che rientrerebbero perfettamente nello spartito di Garcia.
Tra le certezze c’è capitan Di Lorenzo, che ha dimostrato di essere a suo agio nel ruolo di centrocampista e attaccante aggiunto. L’intero reparto difensivo sarebbe riconfermato in blocco per questo modulo, ma pare incombente la cessione di Kim, tentato dal Bayern Monaco e dallo United.
Sul mercato per puntellare qualche reparto
Certamente, qualcosa andrà rivisto in questa finestra di mercato. Il Napoli cercherà dei rinforzi a centrocampo, individuando giocatori che possano far rifiatare Lobotka e Anguissa, soprattutto se saranno impiegati nel centrocampo a due.
Molto probabili le uscite di Demme, destinato ad un ritorno in Germania, e di Ndombelé che non verrà riscattato dal Tottenham, poiché non ha convinto la scorsa stagione. Incognita invece per Gaetano che, dopo la soddisfazione dello scudetto, potrebbe cercare più minutaggio altrove.
In attacco, sarà sicuramente necessario intervenire sulla fascia destra dopo le incertezze di quest’anno della coppia Lozano-Politano. La società sta valutando da tempo profili alternativi a Lozano, il cui ingaggio è particolarmente elevato.
Garcia: una cauta scommessa
Prendere l’eredità di Spalletti, che ha lasciato il Napoli campione d’Italia, non è certamente una sfida semplice. Ma Garcia è un allenatore con quasi 900 panchine in campionati professionistici, che ha già gestito piazze calde come accaduto alla Roma o al Lione.
L’unico titolo nazionale riporta al 2011, anno in cui ha conseguito il “double” con il Lille, vincendo campionato e coppa di Francia. Con il Marsiglia ha conquistato nel 2018 la finale di Europa League e con il Lione l’accesso alle semifinali di Champions eliminando Juventus e Manchester City nel 2019.
Certamente, non si tratta di un nome altisonante rispetto alle grandi illusioni delle ultime settimane. Di sicuro, Rudi Garcia è un allenatore valido e con un’idea di gioco chiara, oltre ad un temperamento e doti comunicative spiccati che saranno fondamentali per gestire un gruppo e una piazza ambiziosi come Napoli.
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