1 Novembre 2015

Istituto Italiano Studi Filosofici di Napoli: rischio chiusura

Lo spettro della chiusura mette a rischio l’immenso patrimonio librario, già disperso in molte sedi. Il rischio chiusura dell’Istituto allarma il settore cultura

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L’Istituto Italiano di studi Filosofici, con sede a Via Monte di Dio e presieduto dall’Avv. Gerardo Marotta, domani è costretto a mettere all’asta, su disposizione del tribunale di Napoli, un pezzo della cultura napoletana per sanare una situazione debitoria nei confronti del proprietario di uno scantinato usato come deposito.

Finora l’Istituto ha rappresentato un punto di riferimento per la consultazione pubblica di testi storicamente importanti.

Molti di questi rappresentano edizioni uniche, come ad esempio la “Gerusalemme liberata” stampato nel 1888, e una delle opere più prestigiose come “Elementi di Metafisica” di Antonio Genovesi, edito a Napoli nel 1760.

Nel 1993 l’Unesco rico­nobbe che l’Istituto: «non avere pari al mondo per ric­chezza e cul­tura».

Uno spiraglio si è presentato con l’intervento del Presidente De Luca e del suo Consigliere alle organizzazioni culturali, Sebastiano Maffettone, che ha provveduto alla sistemazione di 300.000 volumi presso l’Istituto Colosimo.

Al momento l’Istituto, con un appello lanciato sul sito ufficiale, cerca solidarietà dei cittadini con una donazione da effettuare su conto corrente.

La Responsabile Cultura e Beni Culturali del PD Metropolitano Napoli, Luisa Pezone, da noi interpellata ha affidato a questa dichiarazione il suo appello a sostegno dell’Istituto presieduto dall’Avv. Marotta:luisa-pezone

Preoccupa e rattrista la situazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici presieduto dall’avvocato Gerardo Marotta. Difficoltà economiche che rammaricano soprattutto perché coinvolgono istituzioni culturali importanti come il noto istituto che io stessa ho frequentato per studio e lavoro. In questi anni purtroppo, a causa di una politica assente sulle tematiche culturali, abbiamo assistito a tante scene significative del processo di desertificazione e distruzione sistematica operato nel campo della cultura.

Buona parte del comparto della cultura soffre perché in troppi in questi anni non hanno onorato i loro impegni. Sono certa che il presidente De Luca, che ha già manifestato il suo impegno a individuare soluzioni idonee ad affrontare le difficoltà finanziarie dell’Istituto, a cominciare dalla storica Biblioteca che necessita di urgenti lavori di ristrutturazione, manterrà le sue promesse. Finalmente a livello regionale si vedono i primi effetti della presidenza De Luca. Noi continueremo a lavorare affinché si cambi definitivamente verso anche a livello cittadino, e che istituzioni come quella di Marotta continuino ad essere a Napoli, per studiosi e visitatori, luoghi di aggregazione culturale. Non possiamo privare la città di usufruire dei suoi tesori.”

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