20 Agosto 2020

Rimini: chiede scusa a Mussolini per aver servito clienti neri

razzismo rimini

Episodio di razzismo a Rimini: donna denuncia cameriere di un ristorante perché “ha chiesto scusa a Mussolini per aver servito dei clienti neri”

Sembra surreale ma è successo davvero. In un ristorante di Viserbella a Rimini, si è consumato un ennesimo episodio di razzismo nei confronti di una famiglia di origini nigeriane.

Come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, Adjisam Mbenguee suo marito si erano recati con la loro famiglia per festeggiare il compleanno della nipote di 2 anni. Secondo la denuncia esposta dalla donna, il cameriere dopo aver preso l’ordinazione, si sarebbe girato verso un’effige di Mussolini esposta nel locale e gli avrebbe detto “Scusami, Benito” con tanto di saluto romano. Mbenguee ha in seguito denunciato il cameriere alle autorità.

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Tra la sorella della donna e il cameriere è scoppiata una lite finita con le scuse dell’uomo. “Avevamo notato il quadro quando siamo arrivati ma siamo in democrazia, per me ognuno può manifestare il suo pensiero come vuole. Ma quando io e mia sorella abbiamo sentito quelle parole col saluto romano abbiamo perso la testa. Voglio andare fino in fondo. Lo devo fare per i miei figli, per tutti i bambini che crescono qui e che rischiano un domani di dover avere a che fare con gente così. Siamo neri, sì, e allora? Non abbiamo la peste. Rimini è una città in cui si incontra tutto il mondo. E invece nel 2020 c’è ancora gente che accoglie così clienti colpevoli solo d’avere la pelle nera”, così commenta Mbenguee.

Una cameriera del locale respinge le accuse rivolte dalla famiglia. “Non ci sono poster di Mussolini nel locale, ma solo delle bottiglie di vino che hanno l’immagine del Duce sull’etichetta, che vendiamo come souvenir. Non ci sono stati insulti razzisti, lavoriamo con professionalità”. Ad intervenire anche la vicesindaca di Rimini, Gloria Risi. “Spero nel profondo del cuore che tutto ciò che sta rimbalzando questa mattina sul web in ordine a un denunciato episodio di razzismo in un locale di Rimini, sia frutto solo di un gigantesco equivoco. Che, per dirla tutta, comunque sarebbe grave, a partire dalla verifica circa la presenza in un locale pubblico dell’effigie di Benito Mussolini, in sfregio alle leggi vigenti sull’apologia del fascismo. Prima come cittadina di Rimini, e poi come pubblico amministratore esigo immediate spiegazioni e riscontri fattuali perché, se fosse accaduto quanto riferito, sarebbe una cosa talmente vergognosa e disumana che il Comune di Rimini si affiancherebbe immediatamente e senza indugio alcuno alla denuncia della donna”.

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