Rimedio per il reflusso: dispositivo impiantato al Fatebenefratelli di Napoli
Operazione contro il reflusso gatroesofageo. Refluxstop è il nuovo dispositivo impiantato a Napoli al Fatebenefratelli, primo in Italia
Arriva il rimedio contro la malattia del reflusso gastroesofageo. Al Fatebenefratelli di Napoli impiantato il primo dispositivo, si chiama Refluxstop. E’ il primo centro in Italia ad essere riconosciuto quest’anno come Centro Training per la formazione di nuovi chirurghi per l’utilizzo della nuova ed innovativa tecnica per combattere il reflusso.
Reflusso gastroesofageo, dispositivo impiantato al Fatebenefratelli di Napoli. Le parole dei medici
“Lo scopo della procedura è sempre ripristinare l’anatomia – spiega Adolfo Renzi, responsabile della Uos di Chirurgia Laparoscopica e mini-invasiva e di alta specializzazione in patologie funzionali dell’esofago e del colon retto afferente alla Uoc di Chirurgia Generale del Fatebenefratelli di Napoli – cioè far ritornare l’anatomia del paziente com’era in origine. Questo piccolo dispositivo in silicone, che per semplicità è stato chiamato RelfluxStop serve a stabilizzare i risultati anatomici appena ottenuti in modo da avere un effetto duraturo nel tempo”.
Si può stare tranquilli: nessuna particolare controindicazione e tempi di dimissioni brevi, rispetto a quelli dell’intervento tradizionale. “Questo intervento ha un grande vantaggio – sottolinea il dottor Renzi – è un dispositivo che non gira intorno all’esofago e quindi non lo stringe a 360 gradi, che è una modalità con cui spesso, o quantomeno la gran parte delle volte, si effettuano gli interventi anti reflusso. Il dispositivo viene allocato di fianco all’esofago e quindi ha il grande vantaggio di non generare la disfagia, che è il più frequente disagio dopo interventi chirurgici finalizzati a trattare la malattia da reflusso gastroesofageo”.
Sul nuovo dispositivo per il reflusso impiantato per la prima volta in Italia al Fatebenefratelli di Napoli, il dottor Renzi conclude: “In più si tratta di un dispositivo in silicone molto piccolo, costituito da cinque piccole parti e ove mai dovesse dislocarsi dalla sede, può essere tranquillamente digerito e poi espulso attraverso le vie naturali. Nonostante sia un dispositivo medico molto costoso il suo impiego è interamente sostenuto dal Sistema Sanitario Nazionale e ovviamente la mia speranza è che la nostra regione continui ad avere le risorse affinché si possa proseguire nell’utilizzo di questa tecnica innovativa”.
Fonte: FanPage / Credit foto: Ospedale Fatebenefratelli Napoli
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