Riaprire a Natale? Solo se lo consentiranno due fattori, parola del Presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro. La situazione
Riaprire a Natale? Sembra questa la preoccupazione di gran parte della popolazione europea, legata anche al disperato tentativo di salvare l’economia da un tracollo molto vicino, dovuto al coronavirus.
Ma i dati del contagio, sebbene in lieve discesa, continuano a preoccupare gli addetti ai lavori, che non vogliono rilassamenti della popolazione, rassicurata dal prossimo arrivo del vaccino anticovid.
Così, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, presente alla conferenza stampa sulla situazione epidemiologica da coronavirus in Italia, ha ammesso:
”La riapertura natalizia dipende da come ci comportiamo e se siamo attenti a rispettare le regole. Nelle regioni in cui sono state adottate delle misure più stringenti, la finalità di tali misure è raffreddare rapidamente l’Rt portandolo sotto 1. Se non facciamo attenzione, i casi covid cresceranno.
Ci auguriamo che le misure adottate e i comportamenti responsabili delle persone facciano in modo che possiamo trovarci con un Rt sotto 1″.
L’Rt – compe spiega il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute Rezza, anch’egli presente alla conferenza stampa, “è il primo indicatore per capire l’andamento dell’epidemia, se accelera o rallenta. Noi valutiamo tutta una serie di dati come la trasmissione del virus, il numero casi, ricoveri, le terapie intensive occupate e i decessi. Anche con la decrescita del Rt da 1,7 a 1,2 comunque l’epidemia cresce. Possiamo comunque vedere crescere un numero di ricoverati in terapia intensiva.
Oggi abbiamo avuto 120 ricoveri in terapia intensiva e 731 decessi. Non è in controtendenza rispetto al fatto che non aumentano i nuovi casi, ma si deve al fatto che i decessi si riferiscono ai casi cumulati negli ultimi due mesi. Il rapporto tra test positivi su test totali è intorno al 15%, ancora elevato. La Lombardia ha il numero più alto di casi, con Veneto e Campania a seguire”.
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