6 Maggio 2022

Rapina al distributore: pistola in faccia al benzinaio

Una baby gang per una rapina al distributore: sono tutti minorenni e sono stati arrestati

RAPINA AL DISTRIBUTORE – Succede nel mese di febbraio: ci troviamo nel territorio giuglianese. Con una pistola, a bordo di un motorino, si fionda dinanzi un benzinaio e compie il furto.

In tre sul mezzo, il ragazzo che siede al centro, scende e punta nuovamente la pistola contro  il malcapitato. Poi lo colpisce, probabilmente per estorcere altro denaro, e lo fa cadere a terra.

Questa la notizia riportata da Borrelli, il quale spiega: “Condanne esemplari. Bisogna individuare al più presto tutti i componenti.”
Lo scorso febbraio rapinarono un benzinaio di Giugliano minacciandolo con una pistola e riempendolo di calci. L’episodio fu denunciato dal Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
Tutti e tre i componenti della banda, minorenni, sono stati arrestati e ritenuti di aver compito, in concorso tra loro, una o più rapine a mano armata nella zona di Giugliano in Campania in un arco temporale di tre mesi.
Uno di essi, un 15enne giuglianese, si è reso inoltre protagonista di un altro episodio violento in cui, con due complici, in fase di individuazione, ha rapinato un negozio cinese nel giuglianese dove ha colpito la titolare con il calcio della pistola alla testa. Il 15enne dovrà scontare una detentiva nel carcere minorile di Nisida.
Intanto continua incessantemente l‘attività degli investigatori che stanno ricostruendo le dinamiche di tutte le rapine messe a segno dalla banda: due dei componenti hanno il fiato sul collo e presto potrebbero essere arrestati.
“Ci aspettiamo una lunga e dura condanna fortemente rieducativa sia per il 15enne già agli arresti che per gli altri complici che ci auguriamo verranno presto individuati. Il numero di crimini, anche violenti, che vedono i minori come protagonista è in costante crescita e questo è un dato molto preoccupante perché se sin da giovani si commettono simili reati, da adulti poi non si potrà che peggiorare. Bisogna, quindi, intervenire con la rieducazione che non può che passare attraverso condanne durissime colpendo anche le famiglie dei protagonisti e per questo la giustizia per i minori va riformata. ”-ha affermato Borrelli.

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