Ragazzi scomparsi in Veneto: Filippo Turetta indagato per tentato omicidio
Ragazzi scomparsi in Veneto: i due ancora non si trovano, intanto emergono nuovi indizi che portano a iscrivere Turetta negli indagati
Ragazzi scomparsi in Veneto: In un comunicato la Procura di Venezia ha spiegato le ragioni che hanno portato a iscrivere il fidanzato Filippo Turetta nel registro degli indagati.
Filippo Turetta è nel registro degli indagati
Si apprende che: «Turetta è nel registro degli indagati in relazione al reato di tentato omicidio anche a sua garanzia al fine di consentire le necessarie attività irripetibili. Al fine di non lasciare inesplorato alcuno spunto investigativo sono state disposte alcune perquisizioni che hanno avuto corso nella mattinata odierna (venerdì, ndr)».
Questa mattina, venerdì 17 novembre 2023, gli investigatori si sono recati a casa del ventiduenne a Torreglia, comune in provincia di Padova. Non si conoscono tutti i dettagli, ma al seguito del “primo esito” delle risultanze di indagine, è stato iscritto l’ex fidanzato nel registro degli indagati, per accertare eventuali responsabilità penalmente rilevanti. Al momento potrebbe essere in corso un’acquisizione di ulteriori elementi, forse il computer di Filippo.
Ragazzi scomparsi in Veneto: proseguono le ricerche
È il sesto giorno di ricerche, ma dei giovani e della Fiat Punto nera non c’è ancora nessuna traccia. Gli investigatori hanno ricostruito il lungo e tortuoso percorso fatto dall’automobile di Turetta nella notte della scomparsa sabato 11 novembre 2023.
ll soccorso alpino di Sesto sta nuovamente setacciando la val Fiscalina nella speranza di localizzare la Fiat. Carabinieri, Guardia di finanza e altre sezioni locali del soccorso alpino dell’Alta Pusteria stanno invece cercando i due scomparsi nei Comuni di Dobbiaco e San Candido.
Nel frattanto, i sommozzatori stanno scandagliando il lago di Barcis, in Valcellina (provincia di Pordenone). Le ricerche si starebbero concentrando in questa zona, perché si trova lungo la direttrice che l’auto ha seguito quella notte. I dispositivi di lettura targhe l’hanno infatti immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, poi a Polcenigo e nella stazione turistica del Piancavallo. Sucessivamente l’automobile è stata ripresa all’uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno). Dunque, il veicolo deve essere obbligatoriamente transitato nei pressi del lago di Bracis.
Altre ricerche sono in corso anche lungo il fiume Piave. I sommozzatori si stanno concentrando nella zona di Maserada sul Piave, in provincia di Treviso. Seguendo il percorso della vettura, infatti, verranno allestiti altri campi base dove si trovano corsi d’acqua o dirupi molto profondi. La direzione delle ricerche dimostra che per i due ragazzi scomparsi in Veneto da giorni si teme l’avvenuto decesso.
Si stanno analizzando il sangue e i capelli trovati
In queste ore, gli inquirenti hanno avviato il confronto del dna di Giulia con quello delle tracce di sangue trovate a terra a Fossò, nel parcheggio vicino allo stabilimento di Dior, dove gli ex fidanzati si erano fermati per discutere. Il parcheggio è circondato di telecamere le cui riprese sono già state acquisite. Accanto al sangue sarebbero stati trovati anche dei capelli, anche questi sottoposti al test del dna. Giovedì i genitori di Filippo hanno messo a disposizione degli inquirenti uno spazzolino del ragazzo, per agevolare le analisi.
Ragazzi scomparsi in Veneto: la speranza delle famiglie
Non è ancora morta la speranza dei familiari di Giulia e Filippo che vorrebbero riabbracciare i loro cari sani e salvi.
Ecco alcune delle dichiarazioni strazianti rilasciate dai parenti.
Il padre di Giulia ha detto: «Non posso immaginare che non torni, che non apra la porta salutandomi. Spero solo che questa angoscia finisca».
Queste, invece, le parole della sorella di Giulia, Elena: «Non penso che lui fosse una persona cattiva. Se ha sbagliato penso che potrà rimediare al suo errore in qualche modo. Spero che ci stiamo sbagliando tutti e che le cose non siano andate come pensiamo. L’odio non è per sempre, comunque, e odiare non porta da nessuna parte. A me comunque in questo momento interessa una cosa sola, ho un’unica priorità, sapere dov’è mia sorella».
Anche il fratello di Turetta, Nicola, rilascia un messaggio: «Più passano i giorni più per noi diventa doloroso. Ci manca, vorremmo solo che tornasse insieme a Giulia.»
L’avvocato dei Cecchettin: “Vogliamo ancora sperare”
Il legale della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, ha commentato l’iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati:
«Non so su quale base si fondi la qualificazione del reato ipotizzato: ne prendiamo atto ed evidentemente, se gli inquirenti ritengono di farlo, hanno qualche elemento. Noi però restiamo anche oggi sulla posizione emotiva di ieri. non perdiamo la speranza. Immaginiamo anche che sia un atto dovuto per accertamenti irripetibili. Non facciamoci prendere dal panico.»
Fonti: CORRIERE DEL VENETO, il Resto del Carlino, Ansa
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