15 Novembre 2020

Protocollo cure domiciliari Covid: ecco quali sono

linee guida covid terapia domiciliare Protocollo cure domiciliari Covid

Protocollo cure domiciliari Covid: riportiamo nell’articolo alcune importanti indicazioni da seguire…

PROTOCOLLO CURE DOMICILIARI COVID: Il numero di positivi asintomatici cresce di giorno in giorno ed ecco che sono state stilate alcune linee guida da seguire in caso di terapia domiciliare (per i pazienti asintomatici e per quelli con sintomi più lievi).

Tra le azioni raccomandate vi è senza dubbio la misurazione periodica dell’ossigeno con il saturimetro (CLICCA QUI PER LEGGERE I VALORI DI RIFERIMENTO) Il consiglio è quello di ricorrere a paracetamolo in caso di febbre e di non modificare terapie croniche in atto; corticosteroidi, eparina e antibiotici sono da utilizzare in situazioni specifiche e soltanto sotto prescrizione medica; non sono raccomandati supplementi vitaminici e integratori (lattoferrina, vitamina D ecc) per cui non esistono evidenze solide di efficacia. Tra le indicazioni inserite nel protocollo vi è quella di non utilizzare l’idrossiclorochina.

Valori di riferimento

I valori che otteniamo dal saturimetro sono indicati come SpO2 e in condizioni normali vanno dal 97% in su (in presenza di alcune patologie croniche o acute possono essere ritenuti come “normali” dal medico – e solo dal medico – anche valori con una soglia inferiore).

Valori inferiori al 95% sono invece segno di un’anormale diminuzione dell’ossigeno (ipossiemia), il cui grado di serietà varia a seconda della fascia percentuale di riferimento. Nello specifico, l’ipossiemia può essere:
  • lieve, quando i valori sono compresi fra il 91% e il 94%;
  • moderata, quando i valori sono compresi fra l’86% e il 90%;
  • grave, quando i valori sono uguali o inferiori all’85%

 

A COSA SERVE IL PARACETAMOLO?

Il paracetamolo svolge un’azione antipiretica ed è quindi molto utile in caso di febbre alta, ma non cura l’infezione da nuovo coronavirus. Al momento non esiste una terapia specifica e mirata. Lo scorso 8 ottobre l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha pubblicato una scheda sull’utilizzo dei corticosteroidi. “Si tratta di medicinali di sintesi che imitano l’azione di ormoni naturali; hanno proprietà antinfiammatorie e regolano l’attività di metabolismo e sistema immunitario. Sono ampiamente usati nella pratica clinica corrente ad esempio in caso di infiammazione cronica, reazioni allergiche e malattie autoimmuni. Il loro ruolo nel trattamento di infezioni gravi di origine batterica o virale è sempre stato controverso in letteratura”. Le eparine a basso peso molecolare “sono utilizzate nella profilassi del tromboembolismo venoso post chirurgico e del tromboembolismo venoso in pazienti non chirurgici”. Dopo alcuni studi ne è stato consigliato l’uso nella fase iniziale della malattia “quando è presente una polmonite e si determina una ipomobilità del paziente con allettamento”. In questa fase il farmaco viene utilizzato per prevenire il tromboembolismo venoso. Gli antibiotici sono da utilizzare quando subentrino co-infezioni batteriche.

Recentissime le dichiarazioni del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, che ha così commentato la creazione, ormai in dirittura d’arrivo, di un documento con le linee guida: È “importante che sia stato messo a punto l’atteso documento di linee-guida ufficiale per la gestione dei pazienti Covid a domicilio, ma ora è cruciale che ci sia un ampio confronto con le organizzazioni mediche ed i medici di medicina generale poiché, se l’impianto scientifico generale è condivisibile, le linee guida vanno poi dotate di indicazioni più precise e meno generiche rendendole più rispondenti alle molteplici realtà che il medico si trova ad affrontare”.

Seguici su NAPOLI ZON

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.