19 Maggio 2020

Protesta a San Gregorio Armeno, gli artigiani non riaprono

FOTO: ilmattino.it

protesta

Protesta degli artigiani di San Gregorio Armeno: “senza aiuti non riapriamo e l’arte presepiale morirà”

NAPOLI – Ieri, 18 Maggio, assieme alla riapertura di tante attività commerciali si è assistito alla protesta degli artigiani di San Gregorio Armeno.

Questo periodo di crisi ha messo a dura prova i commercianti e, in particolar modo, a lamentarsi ci sono gli artigiani della famosa ‘strada dei presepi‘ che già risentivano di un forte calo nelle vendite, peggiorato poi con questa drammatica situazione.

Le botteghe, dunque, non rialzeranno le saracinesche in questa Fase 2 e Napoli rischia, così, di perdere una delle sue caratteristiche più famose, apprezzata molto dai turisti.

Sono mesi, infatti, che le strade del centro storico di Napoli, sempre gremite di turisti, con tanto di sensi pedonali obbligati nel periodo di Natale, sono deserte.

La protesta è l’ultimo atto di un grido di allarme lanciato, già da tempo, dagli artigiani che chiedere un incontro con la Regione Campania al fine di concordare un piano di sostegno adeguato.

Io non apro, senza aiuti le botteghe di San Gregorio Armeno muoiono e con loro la storica tradizione di Napoli e ne soffrirà inevitabilmente tutta la città e la Campania”, si legge su un cartello.

Uno dei pastorai locali, Dino Bavaro, spiega la situazione di disagio che lui e i suoi colleghi stanno vivendo: “Chiediamo subito un incontro al Governatore Vincenzo De Luca. Dopo tre mesi di chiusura siamo in ginocchio, la produzione è ferma e la vendita è zero, ci serve un sostegno per mantenere la tradizione del presepe napoletano”.

Gli artigiani di San Gregorio, compatti, chiedono dunque un confronto con le istituzioni e aiuti affinché le loro botteghe possano sopravvivere e portare avanti una tradizione che costituisce motivo di vanto in tutto il mondo e di cui la città di Napoli non può farne a meno.

 

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