Procuratore aggiunto di Napoli: morto a causa del Covid
Si è spento a Imola il procuratore aggiunto di Napoli Luigi Frunzio. Dopo mesi di ricovero a causa del Covid, il suo cuore non ha retto
Il procuratore aggiunto di Napoli – Luigi Frunzio – si è spento oggi in una clinica di Imola.
Il magistrato, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia, lottava da tempo con il Covid e proprio quando le sue condizioni sembravano migliorare, il cuore non ha retto.
Dopo due mesi di ricovero presso un ospedale di Napoli e dopo aver superato anche la terapia intensiva, ha avuto una crisi respiratoria.
Da tre giorni era stato trasferito a Imola, in una clinica, per iniziare una riabilitazione dopo la malattia. Il Covid, difatti, lo aveva messo a dura prova, ma il peggio sembrava ormai passato.
Il procuratore – 62 anni – lascia nel dolore la moglie Simona e due bambine, come riportato da ANSA.
Grande appassionato di calcio e tifoso del Napoli, vanta una carriera sempre in pole position. E’ stato protagonista di indagini sui reati finanziari, sulle inchieste di camorra; indagò sul clamoroso crac della Sim “Professione e finanza”.
Fu sempre in prima linea quando tra il 2004 e il 2005 si svolsero le indagini sugli omicidi delle faide di Scampia.
Il procuratore Melillo decise, per meriti, di assegnargli il coordinamento del dipartimento della Direzione distrettuale antimafia, che agisce sulla zona di Caserta.
Una terribile perdita quella del procuratore, che ha suscitato grande commozione tra tutti i colleghi e amici.
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