19 Settembre 2016

Primo posto: qualche riflessione per restare in vetta

Il Napoli è primo in classifica, non che non sia mai capitato negli ultimi anni, ciò che è mancata è la capacità di rimanerci, proviamo a fare qualche riflessione

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Anche lo scorso anno il Napoli si ritrovò primo in classifica, addirittura campione d’inverno, ma la momentanea e giustificata euforia, lasciò spazio ad un tonfo non indifferente a Bologna, dove la squadra di Donadoni impose ai partenopei una forte dose di umiltà.   

Ironia della sorte, il Napoli in questa stagione ha raggiunto l’ambito traguardo proprio contro la squadra rossoblu.

Cosa fare, quindi, per restare primi il più a lungo possibile? Quando si è in testa si deve cominciare a fare la corsa su se stessi, senza avere qualcuno da inseguire che faccia da traino. Come insegna il ciclismo, è una gara completamente diversa, che necessita di forza interiore, disciplina e capacità di gestire le proprie forze.

Bisogna dare agli avversari la sensazione di non essere attaccabili.

Bisogna esserci abituati, il Napoli non lo è.

Il primo passo sarà recuperare mentalmente e fisicamente Manolo Gabbiadini.

Il ragazzo è sembrato impacciato a tal punto, da sembrare imbranato, completamente a disagio con il pallone tra i piedi. Lo abbiamo visto scappare dalla palla in troppe occasioni, mascherare da inserimenti, vere e proprie fughe per non farsi trovare.

Certo non lo farà a posta, ma così non è possibile dialogare con lui. Molto diverso è stato l’atteggiamento di Milik, che subito si è messo nella condizione di ricevere passaggi vincenti.

Milik. Naturalmente. Non è possibile non parlare del polacco. E’ la grande rivelazione di questa prima parte di torneo. Veleggia di doppietta in doppietta, e i compagni lo trovano manco giocasse in Italia, e nel Napoli, da una vita; poi leggi i suoi tweett e scopri che scrive e parla italiano come Calderoli.

Un giorno forse sarà un attaccante da Real, ma adesso bisogna lasciarlo tranquillo, e non aspettarsi che risolva da solo tutte le partite. Evitare paragoni scomodi, (ho sentito addirittura parlare di Van Basten e Ibrahimovic…) lasciare che si diverta…

Sarri deve avere più coraggio. I giocatori adesso li ha. Lo scorso anno impiegò meno di 15 elementi per tutta la stagione. Siamo solo all’inizio, ma per adesso non sembra sia cambiato gran che. Giocano i soliti dodici (Insigne/Mertens), più Zielinski, e in alternanza, uno tra Maggio e Strinic.

E’ arrivato il momento di immaginare un posto per Giaccherini, al posto di Callejon, o anche no, il ragazzo è famoso per la sua duttilità tattica, benissimo, usiamolo.

Stesso discorso per Maksimovic, per Rog e Diawara. Sono giovani è vero, ma hanno talento, non sono stati pagati poco, non facciamogli fare la fine di Grassi…

Ultimo punto, ma forse il più delicato, l’ambiente. I tifosi devono mettere da parte gli attriti con la società. Non si è mai vista vincere una squadra con lo stadio vuoto, gli striscioni contro la proprietà…

C’è stato il tempo per esprimere il proprio dissenso, i punti di vista, fino a prova contraria stanno avendo ragione, non abbiamo mai avuto un Napoli così competitivo e solido per un periodo tanto lungo, perché il bicchiere dei tifosi deve essere sempre mezzo vuoto?