Povertà in Campania: più della metà delle famiglie non arriva a fine mese
Povertà in Campania: più della metà delle famiglie non arriva a fine mese, a rivelarcelo sono gli ultimi dati statistici
Sarà scontato o forse no, ma gli ultimi dati statistici presentati nel corso del quinto “Forum lavoro, occupazione, imprese e libere professioni”, organizzato alla Stazione Marittima dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e dall’Unione provinciale dell’Associazione nazionale Consulenti del lavoro, non sono positivi. I risultati, infatti, ci rivelano che oltre il 54% delle famiglie campane arriva con difficoltà a fine mese.
La ripresa economica quindi, che ci è stata nell’ultimo periodo, sembra non aver riguardato il meridione, facendo accrescere maggiormente il divario tra Nord e Sud, in termini di ricchezza ed occupazione. Secondo i dati raccolti, in Campania risultano il 54,6% di famiglie con difficoltà economiche, seguite dalla Sicilia (47%), Sardegna (43%) e Calabria (42,5%). Dati che si differenziano nettamente da quelli delle regioni del Nord Italia, che invece sembrano rappresentare l’esempio della ripresa dell’economia italiana.
Tutto ciò ci spinge a riflettere sul modello di sviluppo presente nel Mezzogiorno. Il lavoro nero, soprattutto in agricoltura, la disoccupazione femminile di massa, insieme alle minori condizioni di assorbimento dei giovani molto scolarizzati nel mercato del lavoro locale, evidenziano un sistema economico sociale che non appare ancora in grado di agganciare la ripresa in atto.
“Alla crescita delle aree del Settentrione, corrispondeva una crescita più limitata nel Meridione”, commenta il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. “Questo fenomeno ha portato Napoli ad essere tra le prime cinque province industriali italiane. In questo contesto è fondamentale quindi il ruolo centrale di una politica economica e di investimenti mirata allo sviluppo del Sud”, conclude.
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