Pink Floyd, il mito si rinnova a Pompei
Pink Floyd, mostra fotografica al comune di Pompei a 44 anni dallo storico live
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44 anni e non sentirli. Tanti ne sono passati dallo storico concerto Live@Pompei, immortalato sotto forma di documentario dal regista scozzese Adrian Maben.
Era il 1972, infatti, quando la storica band inglese dei Pink Floyd registrò lo spettacolare live nell’Anfiteatro di Pompei.
Quella volta, Waters e gli altri credevano di essere soli all’interno dell’anfiteatro che fece da sfondo al mitico concerto.
E invece, al termine del Live, i Pink Floyd e lo stesso Maben si accorsero di essere stati spiati da una decina di ragazzi dell’epoca, superfan della band britannica, i quali erano riusciti ad eludere gli strettissimi controlli e assistere al concerto da una posizione privilegiata.
Da quella posizione, i fan scattarono una serie di fotografie che oggi, insieme ad altre appartenenti all’archivio privato di Maben, sono state raccolte ed esposte nella città campana per rievocare le fasi salienti del mitico concerto. Si tratta di immagini suggestive, uniche, che riportano i visitatori indietro nel tempo, e precisamente ai giorni in cui i Pink Floyd suonarono a Pompei registrando uno dei più incredibili concerti dal vivo della loro storia pluriennale: uno spettacolo di acustica, sonorità e psichedelia.
La mostra è stata curata direttamente da Maben ed è stata voluta dal comune di Pompei che, per l’occasione, si è giovata della collaborazione della mostra “Rock!”, allestita al Pan di Napoli, oltre che dei Lunatics, l’associazione che raccoglie i collezionisti dei cimeli della band.
La mostra, ospitata nei locali di Piazza Bartolo Longo a Pompei, è gratuita ed aprirà l’8 luglio.
Le visite, che potranno essere effettuate dalle 8 di mattina alle 8 di sera, saranno accompagnate da una serie di iniziative importanti, fra le quali l’esibizione di alcune cover band dei Pink Floyd, fra i quali i Wallside e i Pink Bricks.
Oltre a questo, verranno presentati anche due volumi dedicati ai pionieri del rock psichedelico e ne verrà fatto un catalogo.
Orgoglioso il comune di Pompei per aver avuto il privilegio di ospitare la mostra.
“Il nome dei Pink Floyd e quello della città di Pompei sono inscindibili”, ha dichiarato il primo cittadino Ferdinando Ulliano, “Nonostante le difficoltà (ospitare la mostra, ndr) era un’occasione che mai avremmo potuto perdere”.
Entusiasta anche il commento del regista Maben, il quale sta già curando un restauro speciale della mitica pellicola: “Pompei mi ha dato tanto e con questa mostra è adesso mia intenzione ridarle qualcosa”.
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