23 Maggio 2020

Philp Roth: a due anni dalla morte, i suoi cinque indiscussi capolavori

Philp Roth

Philp Roth: a due anni dalla morte, i suoi cinque indiscussi capolavori. Il 22 maggio 2018, ci lasciò un genio della letteratura americana

Philp Roth- Il 22 maggio del 2018 a New york, ci ha lasciato uno dei più celebri e premiati scrittori statunitensi: il grande Philp Roth. Nato nel New Jearsy nel 1933 da una famiglia ebrea, ha studiato alla Bucknell University e conseguito poi il master alla Chicago University in letteratura anglosassone. Deciderà di dedicarsi a tempo pieno al solo esercizio della scrittura, quando prenderà la cattedra di Letterature Comparate presso l’Università della Pennsylvania. Secondo il critico Harold Bloom, è il maggiore narratore statunitense dopo Faulkner.

La sua scrittura fervida quanto pungente colpisce come una lama sottile, che senza accorgersene, penetra la mente del lettore, consentendogli di tuffarsi nella narrazione senza barriere di alcuna natura! Affascinante per il suo stile diretto e senza mezzi termini, alle soglie del “volgare” che lo contraddistingue, merita di essere letto e conosciuto sopratutto per i seguenti cinque capolavori che per puro amor proprio bisognerebbe leggere almeno una volta:

-“LA MACCHIA UMANA”:Corre il 1998, l’anno dello scandalo Clinton-Lewinsky. Fiumi di parole, articoli, stampe tutti incentrati a difendere la “tanto lesa” morale pubblica! Ma verrebbe da chiedersi: è stata posta altrettanta attenzione a questioni i cui effetti sono stati di gran lunga più offensivi per quella morale così “caramente difesa”?! Ad esempio quanto si è veramente discusso della Guerra in Vietnam?! Roth, attraverso le vicende del 71enne prof. Coleman Silk, denuncia quel bigottismo, quel falso perbenismo che riflette a pieno la società moderna.

-“L’ANIMALE MORENTE”: In due parole: diretto e spregiudicato! Protagoinista è David Kepesh professore di Letterature comparate; un uomo che fa del suo carisma uno strumento per conquistare “serialmente” le sue ex studentesse. Completamente ossessionato dal corpo femminile come fosse un opera d’arte, conduce una corsa affannosa all’eros fino all’arrivo di Consuela,studentessa cubana 24enne. Sulla pelle di consuela scopre un nuovo modo di amare:esaltare il corpo dandogli dignità,rendendolo erotico, “senza renderlo erotico”!

-“PASTORALE AMERICANA”: Probabilmente il più famoso romanzo dello scrittore. Ancora  una chiara invettiva al bigottismo del mondo moderno. Protagonista è Seymour Levov, soprannominato “lo svedese”. Corrono gli anni 50 e per Seymour si affacciano successi professionali e familiari. Arriva tuttavia, la guerra del Vietnam, che lo coinvolgerà “in prima persona” quando sua figlia decide di portare letteralmente la guerra in casa.

-“LAMENTO DI PORTNOY”: Un bellissimo incontro-scontro tra desideri e coscienza di Alex Portnoy; è un giovane uomo che inizia un percorso di psicoterapia per comprendere la sua reale essenza. Tra le tematiche affrontate ci sono le origini ebraiche e il sesso, argomento portante per Roth. Alex afferma,sentendosi eluso dal contesto sociale di cui dovrebbe sentirsi parte integrante, in tal modo: «Questa è la mia vita, la mia unica vita, e la sto vivendo da protagonista di una barzelletta ebraica».

-“Everyman”: Il più cupo di Roth! Tratta una storia molto intima,quella di Everyman, che in un certo qual senso,riflette il destino di ciascuno di noi, circa l’universalità della vita e della morte, le perdite e i rimpianti, che sempre si accompagnano a qualche misero tentativo di resistenza! Sceglie per Everyman un destino segnato, già dal suo primo incontro con la morte, che avviene sulle spiagge quando era bambino.

Buona Lettura e immersione in un patetico così infinito come quello di Roth!

 

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